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LA GIOVANE IMPRESA INCONTRA L'ECCELLENZA: VISITA ALLA COLUSSI ERMES SRL

LA GIOVANE IMPRESA INCONTRA L'ECCELLENZA: VISITA A

Innovazione, internazionalizzazione, sapere, abilità, competenza e… famiglia. Magari non in quest’ordine, ma sono queste le qualità distintive della Colussi Ermes srl, una piccola azienda pordenonese, ha sede a Casarsa, che partendo dalla dimensione artigiana è oggi leader di mercato nella produzione di impianti di lavaggio per l’industria alimentare e non solo.

Un’azienda che non ha risentito della crisi, proprio grazie all’apertura ai mercati internazionali che le ha permesso di continuare a raccogliere commesse in Paesi nemmeno sfiorati dalla congiuntura negativa, come l’Australia.

Un “caso” da studiare per i Giovani imprenditori di Confartigianato Pordenone che hanno infatti scelto la Colussi per l’edizione 2010 di Caffè artigiano, un’iniziativa che punta ad approfondire la conoscenza di aziende che si distinguono, sotto diversi aspetti, nel panorama imprenditoriale artigiano del Friuli occidentale.

Prima una visita guidata all’azienda che ha sede in via Valcunsat, nella zona artigianale di Casarsa, e poi una tavola rotonda al Ristorante 900 dove protagonista indiscusso è stato Battista Colussi, il figlio del fondatore Ermes, che ha non solo portato avanti l’azienda di famiglia, ma l’ha ampliata, ammodernata e portata ai livelli attuali: una settantina di dipendenti, un fatturato di svariate decine di milioni di euro, per il 70% realizzato all’estero, e che ha affidato, iniziando a progettare il secondo passaggio generazionale, ai figli Andrea e Chiara le responsabilità commerciali e amministrative. «La Colussi Ermes – ha sottolineato Silvano Pascolo, presidente di Confartigianato Pordenone – è un’azienda che realizza prodotti d’avanguardia, tecnologicamente avanzati, è profondamente radicata nel territorio e ha concluso con successo un primo passaggio generazionale, elemento non secondario, e sta gettando le basi per far si che questo patrimonio di esperienza, know how, e abilità non vada perduto, formando la terza generazione di imprenditori.

Direi che è un esempio per l’artigianato pordenonese». «Progettando questa iniziativa – ha spiegato Francesco Francescut, presidente dei Giovani imprenditori di Confartigianato Pordenone – abbiamo scelto la Colussi Ermes per la sua dimensione, perché è un’azienda strutturata e importante per il territorio, e perché ha mantenuto le caratteristiche di impresa artigiana.Oggi che si parla tanto di innovazione, credo che la Colussi Ermes sia un esempio di questo, visto che è leader di settore. E’ fortemente internazionalizzata e questo è stato uno degli elementi che l’hanno messa al riparo dalla crisi internazionale, tanto che credo sia una delle poche imprese che non ha ridotto l’occupazione».

E’ stato quindi Battista Colussi a ripercorrere la storia dell’azienda, che è poi la storia di una famiglia. «Nel ’52 – ha ricordato – mio padre Ermers emigrò in Australia, dopo aver maturato un’esperienza a Milano, in una fabbrica che produceva impianti frigoriferi. Ritornò a casa alla fine degli anni 50 e con i risparmi che aveva messo da parte costruì un piccolo capannone di 200 metri quadrati. Quindi entrò in società con il fratello e costituirono la Julia Inox, un’esperienza dalla quale uscì agli inizi degli anni 70 per fondare una propria azienda per la produzione di semilavorati in acciaio».

Il figlio Battista ha trascorso buona parte della sua giovinezza nell’azienda di famiglia, completando nel frattempo gli studi di perito al Malignani di Udine; poi il grande salto: «l’abbandono del camice bianco da tecnico per entrare in officina a fianco di mio padre». Fu Battista ad iniziare a osservare il mercato e le potenzialità che poteva offrire, diversificando in questo modo la produzione. Fino alla prima sfida: una richiesta dal prosciuttificio Dall’Ava per un impianto di lavaggio per i prosciutti. «Ho iniziato a studiare il problema e quindi a progettare questa macchina, che fortunatamente abbiamo brevettato, che abbiamo costruito e venduto: la prima di 350. Oggi il prosciutto crudo del mondo lo laviamo noi». Da quel primo impianto ne sono seguiti molti altri, dal settore della carne a quello del latte, al settore farmaceutico, a chimico, all’ospedaliero. Nell’83 Ermes lasciò le redini dell’azienda al figlio, pur restando sempre al suo fianco, che con determinazione iniziò a progettare lo sviluppo dell’attività che da 7 dipendenti è arrivata a 70. Per i figli Andrea e Chiara, Battista ha scelto una formazione internazionale: per entrambi laurea e master negli Usa. «E’ stato, secondo me, qualcosa di molto importante», ha confidato. E poi l’ingresso in azienda con compiti precisi e precise responsabilità.

«La nostra forza? La passione per questo lavoro – ha aggiunto Battista Colussi – ma anche i nostri dipendenti», e poi la flessibilità, la capacità di accettare le sfide dei clienti, la capacità di essere in grado di rispondere con rapidità alle loro richieste. Sono elementi cruciali per affrontare la competizione che, dunque, non si basa più sul costo del lavoro, ma sulla qualità e l’affidabilità dei macchinari, la rapidità e la puntualità nella consegna, l’abilità di risolvere i problemi posti. Tanti i brevetti della Colussi Ermes srl «ma poche e scarsamente efficaci le difese dagli imitatori». E vincente è stata «la partecipazione alle fiere internazionali e l’apertura ai mercati esteri», anche grazie «a internet – confessa Battista – che se non fosse stato per Andrea, mai avrei pensato di utilizzare come strumento per approcciare nuovi mercati».






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