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PASCOLO: "Vogliamo contratti a misura d'impresa"
Il Ministro del Lavoro SACCONI: "Stiamo tracciando la strada"
Importante confronto alla Giornata dell'artigianato sui temi dell'occupazione e della contrattazione con l'esponente del Governo


PASCOLO: "Vogliamo contratti a misura d'impresa"<b

«La crisi che si è abbattuta anche sul nostro territorio non ha risparmiato l’artigianato. E’ stata, ed è ancora, dura. Ma la devastazione temuta non si è verificata: stringendo i denti la maggior parte delle imprese ha resistito. E’ vero che alcune hanno chiuso, altre hanno ridotto l’occupazione, ma molte hanno reagito, recuperando risorse dal patrimonio personale di titolari e soci, ricercando nuovi prodotti e nuovi mercati, settori inesplorati o segmenti di nicchia – ha esordito Silvano Pascolo, presidente di Confartigianato Pordenone, alla Giornata dell’artigianato che quest’anno si è svolta alla presenza del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, e dell’on. Maurizio Castro della commissione Lavoro del Senato, oltre al sindaco Sergio Bolzonello, il vicepresidente della Provincia Eligio Grizzo, il presidente della Camera di commercio Giovanni Pavan e della Fiera Alvaro Cardin, dei parlamentari Manlio Contento e Isidoro Gottardo, del vicepresidente della Regione Luca Ciriani, del vicepresidente di Confartigianato Claudio Miotto, del presidente regionale Graziano Tilatti –.

Se il bilancio del 2009 è stato negativo, quello del 2010 mostra spiragli per volgere in positivo, in recupero, seppure modesto, sul profondo rosso dell’anno passato». Lo dimostra la natimortalità del settore. Alla fine del secondo trimestre le imprese artigiane attive sono 8.031 contro le 8.064 dello stesso periodo del 2009, il saldo è dunque negativo, -33 imprese. Ma nei primi sei mesi del 2010 si sono iscritte 144 nuove aziende a fronte di 97 cessazioni, +47 unità. Nel 2009, invece, c’erano state 146 chiusure di attività e solo 115 nuove aperture.

Già questa è una piccola dimostrazione dell’affermazione che abbiamo scelto come titolo di questa Giornata: L’artigianato è un modello vincente anche nelle difficoltà. Sappiamo, infatti, che molte delle nuove imprese sono state fondate da persone che hanno deciso di investire prima di tutto su se stessi, sulle proprie capacità, sulle proprie abilità, sul proprio saper fare. E l’artigianato dà una chance a chi vuole mettersi in gioco per essere imprenditore. E in fondo è questo che, però, molti non comprendono: occorre impegnarsi a fondo per diventare imprenditori. Essere un abile carpentiere, un bravo elettricista, un idraulico capace, un meccanico raffinato non è sufficiente di per sé a garantire il successo di un’idea imprenditoriale. E quanto questo sia vero lo dimostrano sempre i dati sulla mortalità delle giovani imprese, che è elevatissima: tante, troppe non superano lo scoglio del terzo anno di vita.

Da qui siamo partiti per mettere a punto un nostro progetto, che è poi la costituzione del Gruppo Neo Imprenditori – Progetto Vulcano, mutuando il nome che i romani diedero al greco Efesto, colui che forgiava i fulmini di Giove ma che era in grado di creare opere meravigliose come le armi del “pelìde Achille” e il tridente di Poseidone. Si tratta di un Gruppo, e quindi di un insieme di persone, neo imprenditori, che hanno l’opportunità di condividere problemi, difficoltà e anche soluzioni, a cui come Confartigianato Pordenone mettiamo a disposizione servizi e consulenze, e quindi anche formazione», ancora Pascolo. E se l’associazione vuole dare una mano alle imprese oneste, lancia l’allarme sui “furbi”. «Sappiamo di idraulici-fai-da-te, di persone che si candidano a svolgere lavori di manutenzione praticamente in tutti i settori, a prezzi modici ma senza essere in possesso di alcuna professionalità». Da qui una richiesta al Governo affinchè contrasti l’evasione e l’irregolarità.

«Tre le altre priorità vi è la riforma del lavoro, un altro dei pilastri dai quali ripartire per lo sviluppo del Paese». Ha anche chiesto Pascolo la revisione delle tariffe Inail, uno sforzo per ridurre significativamente la spesa pubblica e la pressione fiscale; alle banche affinchè sostengano i progetti imprenditoriali e gli investimenti. Pascolo ha quindi assegnato un plauso alla riforma del Testo unico sull’artigianato varata dalla giunta regionale, per concludere con un modesto ottimismo.

Il sindaco Sergio Bolzonello ha chiesto anch’egli una grande riforma che consenta tagli effettivi alla burocrazia, e il vicepresidente della Regione Luca Ciriani si è soffermato sull’occupazione, ricordando «molte persone che sono in cassa integrazione hanno smesso di cercare lavoro. Guai se pensassimo che la soluzione alla crisi sono gli assegni di Stato».

Dopo l’intervento di Maurizio Castro, il ministro Maurizio Sacconi si è soffermato soprattutto sul lavoro, ricordando come la riforma della contrattazione «va nella direzione chiesta dagli artigiani». Quello delle relazioni industriali è un impegno del Governo, perché «il baricentro vero del contratto non è più la dimensione nazionale, ma quella più vicina alle aziende, alle persone. Il contratto nazionale deve diventare una cornice di garanzia, per consentire alle parti di determinare accordi aziendali utili all’impresa e ai lavoratori. Ovviamente questo è possibile solo se si lasciano cadere le sovrastrutture ideologiche».



   

INDICE

- PASCOLO: "Vogliamo contratti a misura d'impresa"
Il Ministro del Lavoro SACCONI: "Stiamo tracciando la strada"
Importante confronto alla Giornata dell'artigianato sui temi dell'occupazione e della contrattazione con l'esponente del Governo


- RICONOSCIMENTI 40 ANNI ATTIVITA'

- RICONOSCIMENTI FEDELTA' ARTIGIANA

- PREMIO LUCCHETTA 2010




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