Esprime grande preoccupazione la maggiore organizzazione del comparto artigiano del Friuli occidentale, circa il rischio di vedere vanificata nei fatti la norma contenuta nella Legge Finanziaria per il 2007 che prevedeva la riduzione dei premi INAIL per le imprese artigiane. A fronte di un saldo attivo di 1 miliardo di Euro, nella sola gestione artigiani, più di 200 milioni sarebbero dovuti tornare alle imprese artigiane attraverso la riduzione dei premi dovuti all’Istituto nazionale di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. Tuttavia, una recente e discutibile interpretazione degli uffici del Ministero dell’Economia sul meccanismo di calcolo, riduce la portata economica dell’intervento a soli 27 milioni di Euro. Questa interpretazione va nella direzione contraria anche rispetto alla risoluzione della Camera dei Deputati del 22 luglio 2008 che impegna il Governo ad operare per l’abbattimento dei premi Inail. «Valutiamo negativamente questa impostazione – è il giudizio del presidente Silvano Pascolo - giudicandola politicamente sbagliata e complessivamente dannosa per tutti gli imprenditori che attendevano quest’atto dovuto, anche in compensazione, seppure marginale, dei positivi risultati conseguiti dall’artigianato sul fronte della riduzione degli infortuni sul lavoro». Da qui la richiesta al Governo di aprire un tavolo di discussione di merito che porti in tempi rapidissimi ad una soluzione positiva per le imprese del comparto. «Riteniamo inoltre urgente la revisione delle tariffe INAIL che avrebbe dovuto operarsi già da alcuni anni – conclude Pascolo -, al fine di ristabilire, separatamente per ciascuna gestione, un corretto rapporto fra importo dei premi incassati dall’INAIL e costo degli infortuni indennizzati».
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