«Ci battiamo da sempre contro l’esercizio irregolare dell’attività di estetista. Quindi non possiamo che apprezzare l’iniziativa dei Nas che peraltro, in questa provincia, non ha riscontrato alcuna irregolarità». Così Romano Tajariol, capocategoria provinciale e regionale di Confartigianato Estetica Pordenone, che rappresenta le imprese di estetica del Friuli occidentale, commenta le ispezioni effettuate nei giorni scorsi in 817 centri estetici di tutta Italia dai Nuclei antisofisticazione dei Carabinieri. I blitz dei Nas hanno verificato che in generale, nel Paese, la situazione è in miglioramento, mentre in provincia di Pordenone e in Friuli-Venezia Giulia, tutte le attività interessate dai controlli sono risultate in regola con la normativa. Tajariol sottolinea che «proprio per tutelare i consumatori dagli operatori abusivi evitando contemporaneamente il rischio di criminalizzare ingiustamente un’intera categoria, Confartigianato Estetica ha promosso un Codice di autodisciplina ed il marchio ‘Estetista di qualità’ che garantiscono la durata e il costo dei trattamenti estetici, assicurano la professionalità degli imprenditori e la correttezza nei rapporti con i clienti». Al Codice di autoregolamentazione possono aderire soltanto estetiste abilitate alla professione, dopo un iter formativo teorico-pratico di 3 anni, soggetta per legge a autorizzazioni sanitarie e ai controlli delle autorità competenti. «Si tratta – aggiunge il segretario generale dell’Unione degli artigiani e delle piccole e medie imprese della provincia di Pordenone, Maurizio Lucchetta – di uno strumento per aiutare i consumatori a difendersi dai rischi di chi si spaccia per estetista senza averne i titoli, da chi truffa i clienti proponendo interventi ‘miracolosi’».
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