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ADDIO A PAOLO ZAMBON L’artigianato provinciale perde un valente incisore e Confartigianato Pordenone un grande delegato

Se n’è andato mentre era intento al suo lavoro, chino sulla scrivania ad esaminare bozzetti, disegni, tratteggi per l’ennesimo oggetto che sarebbe uscito a breve dal suo negozio di via Martelli.

Il lavoro, la sua arte, era la passione di una vita, una passione nata e cresciuta osservando il padre Mario. Un infarto ha posto fine, martedì sera, alla vita di Paolo Zambon a soli 48 anni. «L’artigianato di questa provincia – rimarca Silvano Pascolo, presidente di Confartigianato Pordenone – perde con Paolo un valente incisore, un vero artista nella sua professione appresa dal papà.
Per Confartigianato è una perdita incalcolabile: Paolo era infatti delegato comunale della nostra organizzazione, ed anche appassionato e convinto sostenitore di tante attività, compreso il Salone dell’artigianato»

Paolo Zambon era il titolare dell’Incisoreria Pordenonese, un’azienda che affonda le proprie radici in lungo passato caratterizzato da numerose fasi evolutive, iniziando dall’avvio dell’attività ad opera del padre Mario. Artigiano da sempre, Mario Zambon cominciò la sua lunga carriera disegnando e realizzando gioielli in rame: si trattava di bracciali, cinture, collarini e cavigliere. Oltre ciò si occupava anche di lavorazioni d’intarsio realizzando cofanetti e portagioie.

I figli Paolo e Michela ereditarono la passione del padre per l’oreficeria e l’incisoreria e avviarono due negozi: Michela in piazza Colonna e Mario in Vìa Martelli, specializzandosi nei due settori. Del papà Mario, Paolo soleva ricordare alcuni dei capolavori realizzati: la tromba in oro, che riproduceva in miniatura quella del musicista Nini Rosso, la riproduzione in argento di un aereo delle Frecce Tricolori, ma soprattutto lo stemma del Comune di Pordenone, che è il frutto di un’idea di Mario Zambon. Paolo ha fato crescere l’attività dell’Incisoreria Pordenonese, nella quale fino all’ultimo ha dispiegato impegno e abilità, anche grazie all’aiuto della moglie.
 
Ritenuta un valido esempio di imprenditoria, e anche allo scopo di conservare la memoria delle “eccellenze” del territorio, la storia dell’azienda è stata pubblicata nella collana Figli d’arti edita da Confartigianato Pordenone.

Paolo Zambon infatti ha saputo coniugare il sapere artigiano con la tecnologia, consentendo alla sua impresa di affermarsi e di aggiudicarsi grandi commissioni da importanti aziende private ed enti pubblici. Il presidente Pascolo esprime infine le condoglianze alla moglie di Paolo Zambon e alla famiglia, annunciando la presenza del Labaro dell’associazione alla cerimonia funebre.






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