«Le nostre imprese, soprattutto le Pmi imprese, stanno pagando un prezzo sempre più alto per la crisi del credito. Se, secondo un rapporto dell’Ufficio studi della Confartigianato, è di 13,8 miliardi l’anno l’onere finanziario per le aziende derivante dal mancato adeguamento dei tassi di mercato applicati dalle banche a quelli di riferimento BCE, a questa rilevante cifra contribuiscono anche le imprese pordenonesi, con un costo complessivo di 62,2 milioni e una media di 1.986 euro per impresa». A presentare i conti della crisi finanziaria è Silvano Pascolo, presidente di Confartigianato Pordenone, il quale ricorda che «a luglio 2007, prima dell'inizio della crisi dei mutui subprime, il tasso di riferimento fissato dalla Banca Centrale Europea era pari al 4,0% e nel contempo i tassi sui prestiti alle imprese si attestavano al 5,60%. In piena crisi, a febbraio 2009, una decisa politica monetaria espansiva porta il tasso di riferimento BCE al 2,0%. Ma i tassi sui prestiti alle imprese applicati dalle banche non si allineano al ribasso, mantenendosi al 4,83%. Praticamente, ad una riduzione del 2,25% dei tassi Bce corrisponde una diminuzione dello 0,77% del tassi pagati dalle imprese alle banche. Risultato: il mancato adeguamento dei tassi di mercato a quelli di riferimento BCE determina un forte esborso alle nostre imprese per maggiori oneri finanziari». Il fenomeno del mancato ribasso si è accentuato negli ultimi mesi: i maggiori costi a febbraio 2009 sono sensibilmente superiori a quelli del dicembre 2008. Il risultato è un costo medio per impresa italiana di 2.267 euro, «rispetto al quale il Friuli Venezia Giulia si pone leggermente al di sotto, con 1.986 euro, che rappresentano comunque un pesante onere per le micro e piccole imprese», considera Pascolo. Oltre al mancato aggancio del ribasso del tassi BCE, i tassi pagati dalle imprese non hanno assecondato nemmeno il raffreddamento del mercato interbancario: tra ottobre 2008 e febbraio 2009 lo spreed (il divario tra i tassi sui prestiti pagati dalle imprese e l’Euribor a tre mesi (il tasso di riferimento dei prestiti sul mercato interbancario), più che raddoppia, passando da 1,33 punti a 2,89 punti. «Per contro – prosegue Pascolo -, mentre i tassi di interesse nominali non hanno tenuto conto del calo dei tassi della Banca centrale europea, i listini prezzi delle imprese mostrano un significativo ribasso: in tre settori su 13 del comparto manifatturiero, i prezzi alla produzione sono cresciuti meno dell’inflazione, e in 8 settori siamo addirittura in presenza di segnali deflazionistici con prezzi più bassi di un anno fa». Diventa più difficile, inoltre, l’accesso al credito. «Diverse imprese segnalano di aver chiesto ma non ottenuto, negli ultimi mesi un finanziamento – ancora Pascolo – e peggiorano le condizioni di accesso al credito bancario, soprattutto per i produttori di beni intermedi e per gli esportatori. Su questo – rimarca il presidente di Confartigianato Pordenone – ci siamo mossi per definire accordi con gli istituti di credito locali e Confidimprese Fvg, il consorzio di garanzia fidi per l’artigianato pordenonese, affinchè si riduca sensibilmente la percentuale di aziende che, rivolgendosi al mondo bancario, ottenga un diniego». L’appello «è soprattutto rivolto alle banche e al Governo. Alle banche affinchè responsabilmente si intervenga sul costo del credito ripristinando condizioni di mercato accettabili. Paradossalmente proprio nel nostro Paese si diventa vittime della scarsa concorrenza, visto che i tassi sui prestiti pagati alle imprese italiane sono più alti rispetto a quelli pagati nei principali Paesi europei. Il gap è di 70 punti, pari allo 0,7%) rispetto alla Spagna, di 82 punti base rispetto alla Germania e addirittura di 134 punti base rispetto alla Francia. Al Governo – conclude Pascolo – perché eserciti un’azione di pressing quanto meno sugli istituti che hanno ritenuto di accedere alle misure straordinarie a sostegno del credito». SEGUONO TABELLE: Tassi ufficiali BCE e tassi pagati dalle imprese | % tassi medi sui prestiti a società non finanziarie | | Tasso Bce Tasso pagato | dalle imprese | | Prima della crisi dei mutui subprime – luglio 2007 4,24 5,60 | Pieno della crisi – febbraio 2009-04-22 2,00 4,83 | Variazione -2,25 0,77 | | | Impatto della crisi sugli oneri finanziari delle imprese | Costo sui base annua per mancato ribasso dei tassi tra luglio 2007 e febbraio 2009-04-22 Stock impieghi al 30.9.08, imprese al 31.12.2008 | | | Impieghi a imprese Costo della crisi Imprese Costo | non finanziarie del credito per impresa | (milioni di euro) (milioni di euro) (euro) | | Friuli Venezia Giulia 17.976 221 111.400 1.986 | Veneto 101.733 1.491 509.377 2.926 | Trentino AA 26.644 394 110.117 3.576 | Emilia R. 102.325 1.515 477.181 3.174 | | Media Nord Est 248.678 3.620 1.208.075 2.997 | Italia 942.439 13.837 6.104.067 2,267 | | | Impatto della crisi del credito sugli oneri finanziari delle imprese per provincia | | Pordenone 5.050,5 62,2 | Udine 8.436,4 103,8 | Trieste 2,742,4 33,7 | Gorizia 1,746,7 21,5 |
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