TROPPI GLI AUTOTRASPORTATORI MULTATI DA VIGILI ZELANTI
Non di un parcheggio selvaggio utile per fare shopping si è trattato, ma di una sosta nei pressi della sede di un cliente per consegnare una porta. Ma la giustificazione non è risultata sufficiente al vigile urbano di Pordenone il quale, zelante, ha proceduto ad elevare una contravvenzione da ben 65 euro. «E’ evidente – dichiara il presidente della categoria dei trasportatori conto terzi dell’Unione degli artigiani di Pordenone, Liberale Presot – che per quell’artigiano, quella consegna, è costata un giorno di lavoro». E non è il primo caso che gli imprenditori hanno segnalato all’Unione degli artigiani e delle Pmi della provincia di Pordenone, di eccessivo rigore della polizia municipale della città capoluogo nei confronti dei trasportatori. «Pordenone è una città dalla viabilità difficile, i cui ingressi sono disciplinati, in cui i percorsi imposti agli automezzi sono vincolati, che però non tiene in alcun conto né delle esigenze dei negozi, aziende, uffici presenti nel centro storico, né tantomeno di quelle di coloro che devono garantire le consegne» aggiunge ancora Presot. Non ci sono magazzini a Pordenone nei quali depositare la merce, anche se è tutta da verificare la disponibilità dei clienti di ritirare la merce presso i magazzini, soprattutto se si tratta di merce ingombrante, e trasferirla presso la propria sede. Le consegne sono quindi indispensabili e le modalità in cui avvengono non sono certamente sempre agevoli, in particolar modo quando non si sa nemmeno dove lasciare in sosta il camion per il tempo necessario a scaricare la merce, ottenere la firma sulla bolla di consegna e ritornare al proprio automezzo per proseguire il giro. «Gli autotrasportatori cercano di individuare aree utili alla sosta, ma non sempre queste esistono – ricorda Liberale Presot – e quindi cercano di contemperare le esigenze di tutti: quelle degli automobilisti in parcheggio, quelle del traffico in circolazione, quelle del cliente che vuole la propria merce, le proprie che impongono tempi attentamente calcolati e tragitti pensati per completare i propri giri in tempi accettabili». E alla fine tutto questo non basta, perché incappi nel vigile urbano che preferisce applicare rigidamente le norme anziché il buon senso. Un buon senso molto evidente se il cliente dell’autotrasportatore, dopo aver difeso l’imprenditore davanti al vigile, si è anche offerto di pagare lui la contravvenzione, ritenendo che 5 minuti di sosta non meritassero 65 euro di sanzione. «Non si chiede alcuna corsia privilegiata – il capocategoria provinciale – ma il semplice riconoscimento che questi imprenditori svolgono un servizio» e non sempre in condizioni ideali.
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