«Apprezziamo l’iniziativa del Garante per la sorveglianza dei prezzi e della Guardia di Finanza perché finalmente contribuirà a fare luce sulle reali responsabilità nella formazione dei prezzi dei prodotti alimentari». Lo afferma il presidente di Confartigianato Pordenone, Silvano Pascolo, il quale ricorda come gli artigiani abbiano già evidenziato, con prove documentali, al Garante dei prezzi «fenomeni a dir poco singolari nella filiera ed episodi di speculazione che contribuiscono a mantenere elevato il prezzo delle materie prime. Ad esempio, nonostante da marzo 2008 il prezzo del grano sia in diminuzione, i produttori artigiani di pane e pasta sono costretti ad acquistare le materie prime come semola e farina di grano tenero e duro agli stessi prezzi di gennaio 2008, quando erano saliti a causa degli aumenti del prezzo del grano».
Pascolo fa rilevare che «sul prezzo finale del pane e della pasta applicato dalle imprese artigiane incidono in modo percentualmente diverso varie componenti di costo. Tra queste la materia prima, con il suo 25%, non è certamente la principale.
Il costo del lavoro influisce per il 45%, il costo dell’energia incide per il 5%, gli ammortamenti per il 10%, gli oneri fiscali per un altro 10%».
«L’augurio dei panificatori artigiani è quello che l’azione intrapresa dal Garante dei prezzi insieme alla Guardia di Finanza - conclude Pascolo - serva a dimostrare la correttezza delle imprese della trasformazione e a far sì che alla diminuzione dei prezzi del grano si allineino davvero tutte le componenti della filiera, a cominciare da quella agricola».
|