E’ Claudio Dorigo, già capo categoria delle imprese di settore di Confartigianato Pordenone, il nuovo presidente nazionale dei Costruttori Edili. La nomina è arrivata al termine dell’assemblea annuale nel corso della quale si è molto discusso sulla travagliata fase congiunturale che il comparto, ma l’economia in generale, sta attraversando. L’elezione di Dorigo premia il lavoro svolto sul territorio e in regione (è stato infatti anche referente della categoria per il Friuli Venezia Giulia), e soprattutto premia il Friuli Venezia Giulia che si vede assegnare una presidenza particolarmente importante davanti ad altre regioni, in cui il comparto edile è molto più consistente del nostro. Particolarmente soddisfatto, ma anche consapevole del difficile compito che lo attende, l’imprenditore sacilese ha ringraziato l’assemblea per la fiducia e ha declinato alcuni dei temi che vedranno i Costruttori di Confartigianato impegnati nei prossimi mesi, soprattutto nei confronti del Governo. «Abbiamo ribadito più volte – dichiara infatti Claudio Dorigo – che in questo particolare momento economico bisogna agire, non attendere. Rinviare decisioni e provvedimenti, significa rischiare di arrivare troppo tardi per salvare centinaia di imprese e migliaia di posti di lavoro. Occorre dunque che il Governo intervenga e subito». Plauso alla decisione di rinnovare gli incentivi per le ristrutturazioni del patrimonio edilizio, «ma questo ovviamente non basta per ridare fiato al settore. La crisi è forte e importante, quindi è necessario calibrare le azioni sulla base della realtà e di ciò che si vuole ottenere. Quindi devono ripartire gli investimenti pubblici, e non solo le grandi opere, ma anche sull’ammodernamento del patrimonio immobiliare – rimarca Dorigo -, dove si possono creare spazi per le micro e piccole imprese del comparto edile.E’ questa una richiesta che rivolgiamo al Governo, ma anche e soprattutto agli enti più vicini al territorio, dai Comuni alle Province alle Regioni». A questo proposito Dorigo plaude alla recente rivisitazione del “pacchetto casa” predisposta dall’assessore Federica Seganti, e in attesa di passare al vaglio dell’assemblea regionale, che non replica tour cour le disposizioni nazionali ma le adatta alle esigenze delle Pmi. Il presidente dei Costruttori ricorda infatti che il comparto edile «è costituito per oltre il 95% da micro e piccole imprese, con meno di 10 dipendenti, ed è su questo contesto che vanno calibrate leggi e norme. Ed è a questo tessuto che, come Costruttori edili di Confartigianato, intendiamo riservare la nostra attenzione». Tutto questo prestando grande attenzione alle regole: «Pur di lavorare ci saranno imprese, magari non specializzate o “improvvisate”, che cercheranno di accaparrarsi appalti praticando ribassi eccessivi, e i risparmi, in edilizia, si traducono in minore attenzione alla sicurezza dei lavoratori. Occorre dunque vigilare perché ciò non accada», è l’esortazione del neopresidente. E anche il lavoro nero, un escamotage al quale è facile immaginare di poter fare ricorso in momenti di crisi, deve essere contrastato: «Il principio dev’essere sempre quello di non penalizzare due volte le aziende che operano nel quadro delle regole». C’è poi un altro impegno che sta particolarmente a cuore a Dorigo perché questa è una battaglia iniziata proprio in provincia di Pordenone: la qualificazione professionale degli imprenditori edili, uno dei pochi settori in cui non vengono previsti requisiti di accesso. Ora questa lacuna dovrebbe venire colmata grazie ad un provvedimento legislativo approdato ora all’8° Commissione, per cui «seguiremo con attenzione l’iter della legge che istituisce, finalmente, alcune regole per disciplinare la costituzione di nuove imprese edili». E altrettanto impegno verrà dispiegato al tavolo di concertazione nazionale che dovrà affrontare l’annosa questione della riduzione dei premi Inail per le imprese artigiane, oggi assolutamente incoerenti con l’andamento del settore. Non dimentica il credito, il nuovo presidente dei Costruttori edili di Confartigianato: «I tempi dilazionati di pagamento, sia nel settore privato che in quello pubblico, sono tali da imbrigliare le imprese edili. Gli istituti di credito conoscono perfettamente la situazione, ma nonostante ciò lesinano il credito anche ad aziende solide, mettendole in questo modo in gravi difficoltà. Chiediamo alle banche di essere consapevoli del proprio ruolo e di sostenere le imprese».
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