Leonardo Ceschin della gelateria Esquimau di Pordenone, si è qualificato alle semifinali del Campionato italiano gelatieri 2009-2010, svoltesi il 3 e 4 giugno a Rimini. Il gusto in gara era il “Pistacchio”. I concorrenti hanno prodotto il loro gelato alla presenza di una giuria di tecnici, allegando ricetta, dosi e procedimento. I pistacchi impiegati per questo campionato sono stati quelli prelibati di Bronte, i migliori d’Italia. La ricetta, fedele a quella che viene servita all’Esquimau di via Montereale a Pordenone, ha fatto sì che Ceschin passasse l’esame qualificandosi per la gara finale. Prevista per il prossimo ottobre, l’ultima gara vedrà sedici grandi artigiani del dolce freddo impegnati in una sfida che si svolgerà nel corso di una crociera nel Mediterraneo, dove la faranno da padroni i gusti di fragola e cioccolato. A Ceschin sono andate le congratulazioni di Confartigianato Pordenone. In particolare del capo categoria provinciale degli alimentaristi, Giuseppe Citron. «Siamo fieri di questa ennesima prova superata con grande successo dalla Equimau – ha commentato – che ancora una volta porta il gelato artigianale pordenonese ai vertici nazionali». «E’ un risultato che premia l’impegno nella promozione del marchio del “gelato artigianale” a livello provinciale oltre che nazionale – rileva Lino Mazzarotto, funzionario responsabile per la categoria di Confartigianato Pordenone -. A differenza che in altri settori, nel gelato il consumatore può scegliere tra il prodotto della tradizionale artigianale, non solo limitatamente alla lavorazione, ma anche per gli ingredienti naturali. Non dimenticando la garanzia di qualità e sicurezza che contraddistingue questi particolari prodotti. Ci auguriamo che il Governo passi dalle parole ai fatti difendendo e valorizzando questa nicchia del made in Italy ricca sia di tradizione, di ricette che si tramandano di generazione in generazione, perché solo in questo modo la realtà artigianale potrà mantenere le peculiari caratteristiche che la rendono unica al mondo, e si eviterà l’omologazione del gusto e l’appiattimento di ogni diversità e valore».
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