Si è spento alle 16,20 di domenica 4 Luglio, all’Ospedale di Pordenone dove era ricoverato da una settimana, Renato Mucignat. Aveva 58 anni e negli ultimi 4 aveva combattuto con il coraggio e la determinazione che gli erano propri, contro la malattia che lo aveva colpito e che non gli ha lasciato scampo. «Renato Mucignat è stato, per dirla in termini rugbystici, un “pilone” dell’acconciatura pordenonese, di questa regione e in ambito nazionale – ricorda Silvano Pascolo, presidente di Confartigianato Pordenone -. Con la sua guida l’Accademia nazionale acconciatori ha avuto un responsabile artistico che ha saputo trasferire ai tanti parrucchieri non solo un mestiere di qualità ma soprattutto amore e passione per il lavoro, un lavoro che lui ha svolto a livelli di eccellenza». E proprio per questi suoi meriti, in occasione dell’assemblea dei delegati dello scorso anno, gli era stato conferito un riconoscimento speciale «per tributargli il nostro “grazie” per tutto ciò che ha fatto, per i suoi insegnamenti, per la formazione di tanti giovani e valenti acconciatori». La scomparsa di Mucignat ha suscitato profonda commozione e grande tristezza nel mondo degli acconciatori pordenonesi, ma anche in quello della politica e dell’associazionismo, a Cordenons, dove viveva e abitava, ma anche a Pordenone e nell’intera provincia. Profondo il dolore nella sua famiglia che piange la perdita di una persona esemplare. Aveva iniziato quella che era poi diventata una strepitosa carriera professionale nel negozio del papà Giacomo, in centro a Cordenons, ma la sia costanza e le sue capacità lo portarono ad uno sviluppo professionale importante, avviando uno dei saloni più innovativi del Friuli occidentale, dove ha formato tanti dipendenti. Il suo percorso professionale lo ha visto sempre molto impegnato nell’Accademia fin dagli anni 70, diventando in poco tempo Maestro d’arte e quindi insegnante, ricoprendo le più alte cariche fino a diventare prima direttore, poi presidente del Camp (Centro acconciatori misti Pordenonesi), direttore didattico regionale e consigliere didattico nazionale dove la sua bozza di insegnamento è ancora in uso nelle scuole nazionali. E’ stato anche promotore del Campionato regionale acconciatori a Pordenone e del Campionato nazionale svoltosi a Lignano Sabbiadoto nel 2001. Per un lungo periodo ha ricoperto la carica di capo categoria provinciale dei parrucchieri e delle estetiste di Confartigianato. Dedicando la vita alla professione e all’aggiornamento, ha girato il mondo: Roma, Seul, Tokio, Berlino, Londra, Parigi, sempre alla ricerca di innovazioni da trasferire alla categoria. Il mondo degli acconciatori pordenonesi ha perso un punto di riferimento, i suoi tanti amici lo piangono ricordando le sue tanti qualità, come l’amore per la vita e la capacità di perdonare. Uno dei suoi motti era, infatti, “abbraccia il nemico”. Renato era molto legato alla propria famiglia,. Alla mamma Ilva, alla sorella Emanuela e al cognato Roberto, e soprattutto ai nipoti: Luca, Marco e Valentina, che lo hanno seguito nel lungo decorso della malattia e gli sono stati vicini fino all’ultimo respiro.
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