Splendidi uccelli appollaiati sui rami. Una Beccaccia, un Combattente, un Martin pescatore, un Rigogolo, una Upupa, ecc. Esemplari un tempo molto presenti anche in questo territorio, è oggi sempre più rari. Ed è per questo che esiste la tassidermia: per conservare questi esemplari. E’ pordenonese uno dei migliori tassidermisti d’Europa. Vanni Bianchi coltiva infatti da un quarto di secolo questa passione che è diventata un’attività, una tra le più rare attività artigianali di questo genere ancora praticate. La tassidermia, appunto, Tassidermia (dal greco taxis “mettere in ordine” e derma, “pelle”) consiste nella conservazione nel tempo e nel ridare un aspetto vitale ad un animale morto, dandogli un’espressione ed una forma che lo rappresentino nel modo più naturale possibile. Già antichi popoli, come gli Egizi, svilupparono procedimenti di imbalsamazione, ma il metodo seguito dalla tassidermia moderna è diverso ma richiede comunque una grande abilità. Tanto per sgombrare il campo da fraintendimenti, la raccolta di Vanni Bianchi non ha nulla a che fare con la conservazione di “trofei” di caccia. Gli esemplari che appartengono alla sua collezione, che ha lo scopo di recuperare e preservare diversi esemplari di uccelli, giacchè questi rappresentano un’importante parte dell’eredità culturale e naturale del mondo, hanno origini diverse, come donazioni o cessioni di uccelli morti provenienti da zoo, allevamenti ed importatori autorizzati e vecchie collezioni. Tutti gli esemplari sono regolarmente detenuti e la relativa documentazione è stata trasmessa all’amministrazione provinciale. La tassidermia viene considerata una delle arti dell’artigianato artistico perché utilizza tecniche più o meno diffuse, ma anche la perizia e l’abilità proprie di ogni tassidermista, per cui il risultato finale è originale e unico. La bellezza dell’esemplare dipende dall’esperienza, dalla fantasia e dalla genialità di ogni tassidermista. Con l’inquinamento e il degrado dell’ambiente, gli uccelli vedono alterato e ristretto il loro habitat. All’interno dei confini dell’Italia trova rifugio un’importante quantità di uccelli che, purtroppo, sono poi costretti a spostarsi e a nidificare nei paesi dell’Est. Come i quadri dipinti che evocano meravigliosi paesaggi, o le fotografie che catturano la varietà e grandiosità delle ricchezze naturali, anche la tassidermia può aiutare a immortalare e preservare nella memoria una parte del nostro patrimonio faunistico e ambientale. Per questa ragione gran parte dei soggetti vengono naturalizzati a scopo culturale e didattico, e vengono esposti nei musei, nelle mostre ornitologiche, nelle fiere, nelle sagre, ecc. Vanni Bianchi svolge formalmente l’attività di tassidermista dal 1997, ma è appassionato di uccelli fin dall’infanzia. Ha lavorato in diversi Paesi europei su incarico di musei e noti tassidermisti. Da loro ha assimilato diverse tecniche di lavoro, per poi sviluppare la propria. La passione, l’orgoglio e il desiderio di migliorare costantemente nel suo mestiere hanno fatto sì che ricevesse diversi riconoscimenti in Italia e all’estero. Dal 1999 ha partecipato, con le sue preparazioni, a rinomate competizioni italiane, europee e mondiali di tassidermia (Longarone, Chambord, Salisburgo) ricevendo sempre numerosi premi. Una parte della sua collezione è stata esposta in diverse occasioni in musei del nord Italia. Parte della sua collezione è stata dunque immortalata nel Calendario 2010 di Confartigianato Pordenone, realizzato con il sostegno della Camera di commercio di Pordenone e la Banca Popolare FriulAdria, le cui copie sono a disposizione presso il Salone dell’artigianato allestito nell’ambito della Fiera Campionaria in programma dal 5 al 13 settembre nel quartiere fieristico di Viale Treviso. Ma sempre al Salone sarà presente l’esposizione dal vero di questi esemplari che potranno essere ammirati dai visitatori della rassegna.
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