«Sono ancora troppi gli ostacoli che impediscono alle donne di realizzarsi pienamente nel lavoro, soprattutto nel loro ruolo di imprenditrici, conciliando gli impegni familiari e di accudimento». Non ha dubbi Sabrina Ros, presidente del Gruppo Donne di Confartigianato Pordenone, sul fatto che il modello di società nel quale ci si muove, penalizza ancora molto le donne che scelgono di costruirsi una vita lavorativa e professionale senza rinunciare alla famiglia. Troppo pochi i servizi a disposizione, e spesso troppo onerosi, e se qualcosa si è fatto per le lavoratrici dipendenti, le imprenditrici scontano l’insufficienza di reti efficienti. «La legge n. 53 dell’8 marzo 2000 che si occupa di Disposizioni per il sostegno della maternità della paternità – ha ricordato all’assemblea delle Donne di Confartigianato Pordenone – è nata in risposta alle difficoltà di conciliare la vita familiare con quella lavorativa, rendendosi quindi necessaria la previsione di “azioni positive” a sostegno di una miglior gestione dei tempi, anche per fini di solidarietà sociale e con riferimento in via prioritaria alla cura dei figli. Molto importante è l’art. 9 che ha permesso l’introduzione di forme di flessibilità di orario, prevedendo contributi a favore di aziende che si avvalgono di accordi contrattuali che individuino ed applichino azioni positive per la flessibilità (programmi di formazione per il reinserimento dei lavoratori dopo il congedo, introduzione della figura di sostituzione, promozione di progetti per una miglior gestione del tempo). La legge non rappresenta però solo uno stimolo affinché le aziende applichino azioni positive a sostegno della conciliazione dei tempi – ancora la presidente -, ma prevede anche un’attenta disciplina relativa ai congedi parentali, ossia quei periodi di astensione obbligatoria o facoltativa concessa ai genitori lavoratori affinché possano occuparsi della cura dei propri figli. Su questi temi il Movimento del Gruppo Donne di Confartigianato Impresa vuol continuare a impegnarsi nel confronto con le diverse istituzioni territoriali, con le diverse categorie imprenditoriali e con tutti coloro che rappresentano un punto di riferimento per l’imprenditoria femminile».  Sabrina Ros ha quindi sottolineato l’impegno del movimento per la formazione perché «l’’attività formativa rimane centrale nell’azione di presenza istituzionale del Movimento Donne di Confartigianato Impresa della Provincia di Pordenone, come rimane centrale, la valorizzazione del ruolo dell’imprenditrice femminile nell’ambito del quadro normativo nazionale ed europeo». Per la presidente delle imprenditrici artigiane, c’è ancora lavoro da svolgere affinchè «la donna imprenditrice si affranchi sempre più all’uomo imprenditore. Su questo tema richiamo l’attenzione sul Codice delle Pari Opportunità tra uomo e donna, attenzione alla quale le singole organizzazioni imprenditoriale, generalmente gestite da uomini, dovrebbe, e deve riservare, perché la loro conduzione non diventi un problema di competizione tra i sessi, ma rappresenti effettivamente un traguardo da raggiungere al più presto». Perseguire una effettiva parità tra uomo e donna nei vari aspetti della vita sociale, «credo rimanga un impegno prioritario per il nostro movimento»
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