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INTERNAZIONALIZZAZIONE E INNOVAZIONE: «Una strada obbligata anche per le Pmi»
E’ la “lezione” giunta dal convegno svoltosi a Maniago.
Esportazioni: l’exploit di Iran e Iraq. La Cina è al 4° posto tra i Paesi di destinazione delle merci pordenonesi


INTERNAZIONALIZZAZIONE E INNOVAZIONE: «Una strada

L’economia della provincia di Pordenone, per buona parte, vive di export. A dirlo ovviamente sono i dati dell’interscambio che confermano il Friuli occidentale in posizione di leadership in regione e anche in Italia per propensione al commercio con l’estero. E proprio l’internazionalizzazione e l’innovazione si confermano «fattori determinanti per lo sviluppo delle imprese e del territorio», come è emerso dal convegno organizzato da Confartigianato Pordenone, con il sostegno di Regione e Camera di commercio, e la collaborazione dell’Asdi del coltello e del Comune, a Maniago. A inquadrare il fenomeno export è stato Luca Penna, direttore di Concentro, che ha presentato i dati sull’andamento dei mercati, e anche il “conto” della crisi, con il crollo delle esportazioni e la flessione di molti mercati. Ad esempio, nel 2010 l’Italia ha realizzato un +15,8% nelle vendite all’estero, ma -8,5% sul 2008, a dimostrare che le posizioni perdute sono, in parte, ancora da riconquistare. Stesso discorso per il Friuli Venezia Giulia: nel 2010 +8,7% sul 2009, ma -11,9% sul 2008; la provincia di Pordenone ha chiuso il 2010 a +12% sul 2009, ma a -20,2% rispetto al 2008.

INTERNAZIONALIZZAZIONE E INNOVAZIONE: «Una strada (Art. corrente, Pag. 1, Foto normale)Ma l’analisi di Penna è andata oltre: ha presentato infatti la classifica dei principali paesi di destinazione per valore dell’export e per perfomance. Nella classifica per valore le prime tre posizioni vengono confermate: Germania, 518,6 milioni, 16%; Francia 296,7 milioni, 9,5% delle esportazioni pordenonesi; Regno Unito al terzo posto con 209,6 milioni, peso 6,7%. Rispetto al 2008, invece, è la Cina a conquistare il 4° posto (nel 2008 era la Russia) con 186,6 milioni, peso 6%, con un incremento del 79,8% sul 2009. Novità anche al 5° posto dove oggi c’è la Polonia con 142,5 milioni, e nel 2008 c’era la Spagna. Interessante anche la classifica dei paesi più perforanti che vede al primo posto l’Etiopia, +2.400%, ma con valore molto modesto: poco più di un milione di euro. Al secondo posto c’è l’Iraq, +194%; e al terzo l’Iran, +190% a 32,8 milioni di euro.

Penna ha quindi presentato il programma di attività di Concentro per il 2011, come «la creazione di un centro di marketing d’acquisto per la subfornitura meccanisa e un osservatorio economico per le imprese pordenonesi – ha illustrato -, i progetti per l’Asia orentale, il Mediterraneo e l’Africa centrale» e le opportunità che le normative regionale e nazionale, insieme agli incentivi e ai voucher, mettono a disposizione delle imprese per iniziative mirate di internazionalizzazione.

Opportunità da cogliere, secondo il presidente di Confartigianato Pordenone, Silvano Pascolo, perché «l’apertura a nuovi mercati è un percorso ineludibile per le imprese, anche per quelle di piccola dimensione» «che oggi hanno anche nuovi strumenti, come le reti d’impresa – ha ricordato Giuseppe Damiani, direttore dell’Asdi del coltello – per iniziare a incamminarsi su questi percorsi».

Non dimenticando che le micro e piccole imprese possono avvalersi di consulenti – accedendo a contributi regionali – per essere accompagnate nel progetto, individuando, ad esempio, un temporary manager in grado di affiancare l’imprenditore nella fase di studio e di avvio della rete.






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