Si rinnova la collaborazione tra Confartigianato Pordenone e Pordenonelegge. Anche per l’edizione 2011, l’associazione di categoria si è impegnata a sostenere uno degli eventi della kermesse letteraria, nello specifico l’incontro del 18 settembre, ore 16 al Teatro Verdi, “Non siamo tutti Migranti? – Lectio magistralis di Zygmunt Bauman”.
«Diciamo che è un rapporto che continua all’insegna della condivisione del valore e dell’importanza della cultura e del positivo ritorno che Pordenonelegge garantisce alla città e alla provincia che, in questo periodo, diventa una capitale della cultura in grado di richiamare un pubblico numeroso ed eterogeneo, e non solo dalla nostra regione – è la dichiarazione del presidente di Confartigianato Pordenone, Silvano Pascolo -.
Scegliere di essere al fianco di Pordenonelegge è una decisione che ha più di una valenza per Confartigianato. Crediamo da sempre nel valore e nell’importanza della cultura, come peraltro crediamo di aver dimostrato pubblicando diversi volumi che hanno testimoniato l’importanza dell’artigianato per questo territorio, libri che hanno impedito che andasse perduta la memoria di quel che siamo stati e di che cosa siamo stati capaci di costruire, lavori che hanno consegnato a tutti noi un pezzetto della storia di questa comunità».
«Con le tre giornate di incontri con Richard Sennett di febbraio – prosegue Pascolo -, possibili grazie alla collaborazione con Pordenonelegge, riteniamo di aver offerto stimoli per un dibattito sul valore dell’uomo artigiano capace di costituire le fondamenta per un nuovo umanesimo, tanto più necessario quanto più siamo consapevoli delle leve che hanno generato la crisi economica in cui ci stiamo ancora dibattendo.
Scegliendo di confermare questa collaborazione con Pordenonelegge e di essere sponsor dell’incontro con Bauman, speriamo di offrire una ulteriore occasione di conoscenza e di riflessione, visto che Zygmunt Bauman è senz’altro uno dei più noti e influenti pensatori contemporanei». Zygmunt Bauman è nato a Poznan, in Polonia, nel 1925, è un sociologo e filosofo.
E’ stato professore di sociologia all’Università di Leeds, sul finire degli anni 80 ha realizzato alcuni studi riguardanti la connessione tra la cultura della modernità e il totalitarismo, in particolar modo tra il nazionalsocialismo e l’Olocausto.
A lui si deve la folgorante definizione della modernità “liquida” di cui è uno dei più acuti osservatori. Tra le sue numerosissime opere in italiano si ricordano “Modernità e olocausto”, “Il teatro dell’immortalità. Mortalità, immortalità e altre strategie di vita”, “Le sfide dell’etica”, “Il disagio della postmodernità”, “Vita liquida”, “La solitudine del cittadino globale”.
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