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PENSIONI, DAL 7 MARZO NIENTE PIU' CONTANTI
«Ma le banche devono garantire un conto corrente gratuito per coloro che riscuotono un assegno inferiore a 1.500 euro»


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Entra definitivamente in vigore la norma che vieta agli uffici postali il pagamento di pensioni di importo superiore a mille euro.

Dal 7 marzo questo non sarà più possibile «e dunque – sottolinea Giuseppe Sartini, presidente dell’Anap, associazione nazionale artigiani pensionati, di Confartigianato Pordenone – tutti coloro che, anche solo con la tredicesima o la quattordicesima mensilità superano la soglia dei mille euro, sono obbligati a scegliere modalità diverse di accredito dell’assegno pensionistico, o aprendo un libretto di risparmio, o un conto corrente bancario o postale o una carta di credito.

Una volta effettuata la scelta, devono comunicarla all’Inps che provvederà ad accreditare gli importi. Solo chi riscuoterà la pensione entro il 6 marzo è, per questo mese, esonerato dalla procedura».

All’Anap sono molte le proteste giunte dai pensionati che, considerata l’esiguità della pensione, lamentano l’obbligo di attivare un conto corrente i cui costi andranno a ridurre ulteriormente il reddito. «A questo proposito – ricorda Sartini – è bene informare i pensionati che gli istituti di credito, in base a quanto previsto da un emendamento al decreto legge sulle liberalizzazioni, devono garantire conti correnti gratuiti per i pensionati che riscuotono un assegno inferiore ai 1.500 euro al mese.

Quindi quando si entra in banca o in posta per valutare l’apertura del conto corrente, è opportuno ricordare quanto prevede la legge e beneficiare del conto a zero spese. Così come segnaliamo, per i pensionati che sanno operare in internet, che molte banche operano anche on-line con costi di tenuta conto, anche in questo caso, gratuiti».






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