Come Confartigianato «avevamo denunciato le inefficienze del sistema Sistri. Oggi, dopo le inchieste giornalistiche, chiediamo l’abolizione del sistema e la restituzione dei soldi alle imprese». A dichiararlo è il presidente di Confartigianato Pordenone, Silvano Pascolo.
«Mi chiedo con quale pudore, in questo particolare momento economico, si continuino a chiedere balzelli agli imprenditori. Tanto più dopo che sia Repubblica che Report hanno messo in luce uno scenario di malaffare, sprechi e vessazioni legate al Sistri».
Silvano Pascolo, presidente degli artigiani pordenonesi, auspica dunque le inchieste giornalistiche diventino «la pietra tombale di un sistema che non ha mai funzionato! L’immediata cancellazione del contributo per il Sistema Integrato di Controllo della Tracciabilità di Rifiuti – prosegue Pascolo - è un dovere morale ed un atto dovuto e auspichiamo che lo scenario di malaffare emerso dalle inchieste non resti impunito». «Ai 100 milioni di euro di tassa Finmeccanica, come è stato ribattezzato il contributo annuale che 400mila imprese hanno inutilmente versato per due anni (e se le cose non cambiano saranno chiamate a versare nuovamente il 30 novembre prossimo), si sommano i contributi versati da aziende tra produttrici di rifiuti e gestori (trasporto e smaltimento) che hanno speso quasi milioni di euro per iscriversi, acquistare le chiavette usb e le black box.
Credo sia difficile spiegare alle pulitintolavanderie artigiane di Pordenone che i 240 euro sono andati a finanziare un colosso come Finmeccanica in una sorta di azionariato diffuso obbligatorio e forzato». Confartigianato ha sempre contrastato il Sistri, analizzando anche i suoi bachi tecnologici e normativi.
«Sempre però nell’indifferenza totale del Ministero di cui solo oggi, di fronte alla pubblicazione del contratto siglato il 14 dicembre del 2009 dal Ministero dell'Ambiente e la "Selex service management” – conclude amaramente Pascolo - capiamo i retroscena».
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