E’ uno degli ultimi atti del governo, in particolare del ministro Clini, ovvero la firma e la pubblicazione in gazetta ufficiale del Sistri, nonostante le criticità più volte segnalate e il difficile momento economico che grava sulle imprese.
Confartigianato chiede, insieme alle altre associazioni di categoria, il ritiro e l’abrogazione del sistri. «La crisi economica e finanziaria che stiamo attraversando richiederebbe prioritariamente di indirizzare gli sforzi del Governo verso misure e provvedimenti capaci di far ripartire l’economia e non verso atti capaci solo di penalizzare ancora di più le imprese che faticosamente stanno cercando di mantenersi in vita garantendo milioni di posti di lavoro».
E’ la posizione espressa dal presidente di Confartigianato Pordenone, Silvano Pascolo, in relazione al decreto sul Sistri. «Nonostante abbiamo ripetutamente evidenziato le problematiche derivanti dalle disposizioni contenute nel decreto – continua Pascolo - nulla risulta essere cambiato. La decisione appare, pertanto, in netto contrasto con quanto riscontrato dalle imprese fino ad oggi e ben evidenziato nella relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti nonché clamorosamente certificato dalle ultime indagini della magistratura».
«Chiediamo sia immediatamente ritirato e abrogato il decreto e, contestualmente, sia prorogato l’attuale periodo di sospensione del sistema e relativi contributi. Inoltre, il riavvio di questo strumento – conclude Pascolo - dovrà necessariamente essere subordinato alla formulazione di un nuovo sistema di tracciabilità di semplice utilizzo, efficace per il reale contrasto alle ecomafie, di vantaggio per le imprese, fondato su criteri di trasparenza ed efficienza”.
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