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TRASPORTO MERCI: «"BASTA ALLA "GUERRA TRA POVERI"»
La concorrenza al ribasso non aiuta le imprese del settore. Fenomeno spinto da costi sempre più crescenti, imposizione fiscale troppo elevata, burocrazia asfissiante


TRASPORTO MERCI: «"BASTA ALLA "GUERRA TRA POVERI"»

«La crisi è globale e non investe, ovviamente, solo il nostro settore, ma gli autotrasportatori devono fare squadra e non prestarsi a giochi al massacro che non giovano né alla categoria nel suo insieme, ne ai singoli».

Mauro Beccaro, capo categoria degli autotrasportatori merci di Confartigianato Pordenone, segnala il fenomeno emergente «della concorrenza al ribasso: pur di “camminare” si accettano prezzi che non garantiscono nemmeno il pareggio dei costi. Il problema è – spiega Beccaro – che così facendo si agevolano ulteriormente i vettori stranieri e si favorisce l’affermarsi di un mercato senza regole».

Costi di esercizio, costo del personale, tasse, burocrazia, corsi di formazione continui «sulla cui utilità, in relazione alla frequenza con cui vengono imposti, ci sarebbe da discutere – ricorda Silvano Pascolo, presidente di Confartigianato Pordenone – si sommano ad altri problemi, come le offerte di viaggi sempre più “scarne” perché passano da un’agenzia all’altra. Per non parlare dei pagamenti: a fronte di ricevute bancarie emesse a 60, 90, 120 giorni, anziché il saldo arriva l’insoluto che diventa difficile, spesso impossibile, recuperare».

Sulla questione dei costi minimi «noi riteniamo che tutelino i cittadini e gli stessi operatori del trasporto, per cui come Confartigianato intendiamo difenderli: sono la barriera alla concorrenza senza regole. Si potrebbe pensare di superarli solo se, prendendo ad esempio Francia e Germania, valesse anche nel nostro Paese lo stesso sistema di regole e di controlli, il che a oggi non è».

Denuncia Beccaro le agenzie “disinvolte” che «fanno incetta di appalti di trasporto a prezzi adeguati, salvo poi riconoscere ai vettori condizioni e prezzi non in grado di coprire i costi. Sono situazioni inaccettabili che chiediamo agli autotrasportatori di segnalarci perché intendiamo difendere le singole imprese e la categoria in ogni sede, compresa quella giudiziaria».

Pascolo sollecita il Governo, dopo il recente incontro con il ministro Lupi, di attivare un tavolo di confronto sulle tante questioni che attanagliano il settore, dalle norme di regolazione del settore a quelle relative alla sicurezza, alla difesa delle imprese che operano sul mercato nel rispetto della legalità al controllo su tutta la filiera dell’autotrasporto, dalle politiche di contenimento dei costi come gasolio, assicurazioni ecc. all’ecobonus. «E’ ora – conclude Pascolo - che l’Italia difenda le proprie imprese dell’autotrasporto anche in sede comunitaria».






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