«L’artigianato è, quasi per definizione, “cultura”. Cultura del fare, certo, ma anche cultura del sapere, cultura della memoria, ed anche cultura dell’innovazione. E questa è una delle ragioni per cui Confartigianato Pordenone è tra gli sponsor di Pordenonelegge. Un’altra ragione risiede nella convinzione che la cultura sia, e possa esserlo ancor di più, un fatto economico.
Una convinzione che alberga da più tempo rispetto al momento in cui si è deciso di rilevare quanto Pil possa generare la cultura nei vari territori. Ovviamente lungi da noi l’idea di convertire l’economia pordenonese, dal manifatturiero all’immateriale, ma è innegabile che sia un settore su cui puntare». Così Silvano Pascolo, presidente di Confartigianato Pordenone, spiega le ragioni che hanno portato anche quest’anno l’associazione a sostenere direttamente un evento della kermesse letteraria.
La scelta è caduta su “Questa libertà”, l’incontro con Pierluigi Cappello, intervistato di Stas’ Gawronski, con letture di Giuseppe Battiston, un evento che ha calamitato l’attenzione di tanti ospiti di Pordenonelegge che hanno letteralmente gremito il teatro Verdi.
«L’artigianato – ricorda ancora Pascolo – è uno dei modi in cui la cultura si declina e diventa impresa. Pordenonelegge, poi – rimarca il presidente di Confartigianato Pordenone – è uno dei grandi eventi culturali di questo territorio in grado di spingere in alto questa provincia nella classifica delle province in cui la cultura ha saputo generale un impatto molto forte sul pil. Una ragione in più per sostenere questa manifestazione in grado di richiamare a Pordenone decine di migliaia di persone».
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