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SISTRI: "ADESSO BASTA"

«La perquisizione a carico dell' ex presidente di Finmeccanica ed i 4 nuovi arresti domiciliari per fondi neri – tra i quali l’ex direttore delle Relazioni esterne Finmeccanica e l’ ex direttore operativo della Selex service management – eseguiti dalla GdF nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Napoli sul Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti, devono far mettere la parola FINE su un sistema che non ha mai funzionato». A dichiararlo è il presidente di Confartigianato Pordenone, Silvano Pascolo.

«Altro che entrata in vigore il 3 marzo 2014, altro che contributo 2014 da versare entro il 30 giugno, altro che decreto di semplificazione che escluda le imprese sotto i 10 addetti. Il Sistema Integrato di Controllo della Tracciabilità di Rifiuti va cancellato e rifatto tutto daccapo magari guardando a come la tracciabilità è stata garantita negli altri paesi europei come la Germania».

«Alla consapevolezza della inutilità, inefficienza ed inaffidabilità del sistema, da noi periodicamente denunciate nel corso degli ultimi cinque anni – prosegue Pascolo – il lavoro di indagine della magistratura, da un anno a questa parte, pone in risalto l’aspetto forse più raccapricciante: uno scenario di malaffare, sprechi e vessazioni che non possono e non devono restare impuniti».

«Ai 100 milioni di euro di tassa Finmeccanica, (come è stato ribattezzato dagli autori di una inchiesta del quotidiano La Repubblica di un paio di anni fa) si somma il contributo annuale che 400mila imprese hanno inutilmente versato per due anni), a cui la nostra provincia contribuito alla grande».

«Ci tengo a sottolineare – conclude Pascolo – che come Confartigianato non ci siamo mai rassegnati a dover applicare questo sistema lunare di tracciabilità. Lo abbiamo contrastato, accusato ed analizzato nei suoi bachi tecnologici e normativi.

E gli imprenditori sono stufi di buttare i soldi nei rifiuti. Speriamo che oggi, di fronte a questi nuovi e gravi reati contestati, che vanno dall'associazione per delinquere alla corruzione, il ministero si convinca una volta per tutte di cambiare strategia».






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