I chiarimenti di Confartigianato Pordenone ai consumatori che si vedono “imporre” la sostituzione dell’apparecchiatura «Ancora una volta è in atto un tentativo di confondere i cittadini per il proprio tornaconto».
La dura presa di posizione arriva da Confartigianato Pordenone e riguarda l’informazione incompleta, se non ambigua e a volte persino scorretta, con cui alcune aziende stanno proponendo alle famiglie la sostituzione della caldaia con un modello a condensazione sostenendo che dal mese di settembre del prossimo anno la vecchia caldaia diventerebbe fuori legge
«Non è così. La verità è - spiega il presidente di Confartigianato Pordenone, Silvano Pascolo - che da settembre 2015 non potranno più essere poste in vendita, e quindi nemmeno installate, caldaie non a condensazione. Ma non scatterà alcun obbligo di sostituire le esistenti».
Confartigianato Pordenone segnala inoltre che la categoria degli impiantisti ha invece già depositato una segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in ordine alla campagna commerciale che il Gruppo Enel Energia sta conducendo in modo massiccio in questi giorni.
«Enel S.p.A. è la società per azioni principale in Italia e la seconda in Europa tra quelle fornitrici di energia elettrica agli utenti finali attraverso centrali elettriche di produzione e la rete di distribuzione; dal 1992 è una società per azioni, in parte privatizzata. Fino al 1999 era monopolista statale del settore e, tuttora, il Ministero dell'Economia e delle Finanze italiano è l'azionista di riferimento, con una quota del 31,2%; già da qualche mese - prosegue Pascolo - è stata promossa una campagna commerciale del gruppo Enel Energia che offre ai propri clienti la possibilità di acquistare una caldaia a condensazione, pagandola con rate bimestrali in bolletta, attraverso un finanziamento concesso dai partner finanziari di Enel Energia».
«Con questo progetto Enel Energia intende aggiungere al proprio anche il mercato dell’installazione residenziale proponendo delle caldaie a condensazione. Noi riteniamo - chiarisce Pascolo - che Enel spa attraverso la proposta commerciale in questione stia gravemente approfittando della propria posizione di vantaggio sul mercato per conquistare e fidelizzare nuovi clienti, in danno agli altri operatori del settore. Difatti, il servizio proposto all inclusive, che prevede, per l’appunto, l’acquisto e l’istallazione di caldaie Ariston, danneggia gli installatori e i fornitori di caldaie presenti sul mercato italiano cui viene progressivamente sottratta la fascia del mercato dei privati, poiché questi non hanno alcuna forza né possibilità competitiva nei confronti del gruppo Enel».
A giudizio di Confartigianato e degli installatori di impianti artigiani, la campagna commerciale in questione viola «le norme in materia di concorrenza, poiché è evidente che Enel spa sfrutta la propria posizione dominante per inserirsi in un nuovo mercato, impedendo ai concorrenti del settore di potere operare; tale condotta sleale è da ritenersi ancora più grave se si considera che lo Stato, attraverso il Ministero dell’economia e delle finanze, è azionista di riferimento di Enel spa, dunque, seppure indirettamente, esso contribuisce a falsare il libero gioco della concorrenza attraverso la campagna commerciale in questione». «Speriamo – è la caustica considerazione finale di Silvano Pascolo – di non trovarci con un’ulteriore addizionale in bolletta».
Confartigianato Pordenone, infine, condivide l’iniziativa del parlamentare, nonchè vicepresidente Commissione Lavoro della Camera Walter Rizzetto, che ha investito della questione Autorità garante della concorrenza e del mercato.
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