«I principi enunciati nella legge delega di Riforma fiscale, che le micro, piccole e medie imprese italiane attendevano da tempo, non sono stati attuati e, pertanto, la riforma fiscale, di fatto, è a tutt'oggi una riforma “monca”».
E' questo il giudizio che il presidente di Confartigianato Pordenone, Silvano Pascolo, ha espresso dopo l'esame del provvedimento. Da qui la richiesta al governo di «inserire nella prossima legge di stabilità alcune misure necessarie come l'istituzione dell'Imposta sul reddito imprenditoriale (Iri), finalizzata a dare concreti benefici fiscali a chi reinveste nella propria azienda gli utili; la tassazione del reddito delle imprese in contabilità semplificata secondo il “criterio di cassa”; la modifica del regime forfettario introdotto dalla legge di stabilità 2015, con lo scopo di incrementare le soglie di accesso e ridurre l'imposta sostitutiva; la definizione dei criteri che escludono le piccole imprese ed i lavoratori autonomi privi dell'“autonoma organizzazione” dal pagamento dell'Irap».
«Come Confartigianato – prosegue Pascolo – abbiamo anche chiesto al governo di mantenere l'impegno assunto con il Def di eliminare le clausole di salvaguardia previste per il 2016, un'eventualità che inciderebbe, pesantemente, sulla ripresa dei consumi».
Nell'ambito dell'annunciata revisione della fiscalità locale e del conseguente prelievo sugli immobili, «è stato anche ribadito come sia urgente semplificare il sistema di tassazione immobiliare, prevedendo un unico tributo (la futura local tax) che accorpi Imu e Tasi – sottolinea Pascolo -, garantire una tassazione ridotta sugli immobili strumentali all'attività d'impresa, prevedere la totale deducibilità del nuovo tributo dalle imposte dirette (Irpef-Ires) e dall'Irap».
In particolare, in materia di Irap, l'associazione di rappresentanza del mondo artigiano sollecita ulteriori interventi al fine di ridurre l'incidenza dell'imposta soprattutto sulle imprese di minori dimensioni proponendo l'estensione della “no tax area” Irap attraverso l'incremento della franchigia, innalzando il limite dagli attuali 10.500 euro a 20.000 euro, in favore delle imprese individuali, delle società di persone e dei professionisti. E, sempre in materia di Irap, prevedere l'esclusione anche del costo del lavoro relativo a contratti a tempo determinato, in primis, quelli concernenti attività a carattere stagionale. Misura che completerebbe il processo di esclusione del costo del lavoro dalla base imponibile.
Tra le altre richieste, la proroga per il 2016 delle agevolazioni fiscali relative agli interventi di ristrutturazione edilizia, compreso il “bonus mobili”, e di riqualificazione energetica; l'abrogazione del meccanismo dello “split payment” che, oltre a procurare notevoli difficoltà finanziarie a tutte le imprese fornitrici della P.A., risulta anche superfluo a seguito dell'introduzione obbligatoria della fatturazione elettronica nelle transazioni commerciali effettuate nei confronti della P.A.; il ripristino, infine, della precedente misura del 4% della ritenuta applicata dalle banche sui bonifici relativi a detrazioni fiscali in quanto l'attuale ritenuta dell'8% risulta eccessivamente onerosa per le imprese.
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