La politica monetaria espansiva sta manifestando effetti positivi sul costo del credito: a febbraio 2016 il tasso di interesse sui prestiti pagato dalle società non finanziarie per nuove operazioni è pari all’1,72%: è di 71 punti base più basso rispetto al valore di un anno prima e di 2 punti base superiore al tasso medio dell’Eurozona.
In ritardo gli effetti espansivi sul credito erogato alle imprese, in particolare per quelle di minore dimensione. I prestiti alle imprese, corretti con le cartolarizzazioni, aumentano a febbraio 2016 dello 0,2%, tornando a crescere dopo una serie ininterrotta di cali che durava quasi da quattro anni; la crescita è trainata dal +0,7% delle imprese medio-grandi mentre persiste il calo (-1,7%) per le imprese con meno di 20 addetti, anche se in miglioramento: era -2,5% a gennaio 2016 e -2,4% a marzo 2015.
L’analisi per settori evidenzia una crescita dei prestiti solo per il Manifatturiero (+1,2%) mentre si osserva una dinamica negativa per le imprese dei Servizi (-1,4%) e delle Costruzioni (-6,2%).
Cresce l’importanza dell’investimento tra i fattori per la domanda di prestiti da parte delle imprese. Il confronto internazionale a febbraio 2016 indica i prestiti alle società non finanziarie nell’Eurozona in crescita dello 0,6%; in particolare in Francia salgono del 4,3% e in Germania del 2,4% mentre sono in ritardo Spagna ed Italia, entrambe con un calo dei prestiti dello 0,9%.
Il credito al settore privato – società non finanziarie, famiglie e istituzioni senza scopo di lucro – cresce a febbraio 2016 dello 0,4% su base annua spinto dal credito al consumo alle famiglie (+35,9%) che trova un riscontro nella recente vivacità del mercato delle auto. Persiste un marcato trend negativo dei prestiti all’artigianato. L’analisi dei dati resi disponibili grazie alla collaborazione con Artigiancassa indica a dicembre 2015 uno stock di prestiti all’artigianato pari a44,8 miliardi di euro, in calo del 4,8% su base annua, flessione più accentuata rispetto a quella delle piccole imprese fino a 20 addetti. A dicembre 2015 l’artigianato assorbe il 5,1% del totale dei prestiti alle imprese, ma rappresenta il 15,9% della diminuzione assoluta registrata dal totale dei prestiti nell’ultimo anno.
In quattro anni (dicembre 2011-dicembre 2015) i prestiti all’artigianato si sono ridotti di un quinto (-19,5%), pari a 10,9 miliardi di euro in meno: il calo è quasi doppio rispetto a quello registrato dal totale imprese (-11,3%). La flessione del credito all’artigianato a dicembre 2015 è diffusa in tutte le regioni anche se in 11 regioni la dinamica tendenziale migliora rispetto a quella registrata nel trimestre precedente. Analogamente si rileva un trend dei prestiti stabile o in miglioramento rispetto al trimestre precedente in 46 province.
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