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"RIPARTIRE DALL'ARTIGIANATO. IDEE E PROPOSTE PER L'ECONOMIA DEL TERRITORIO" IL 26 SETTEMBRE L'ASSEMBLEA DEI DELEGATI DI CONFARTIGIANATO PORDENONE

Come di consueto una riflessione sull'artigianato pordenones.

E' la proposta di Confartigianato Pordenone per l'assemblea dei delegati in programma il 26 settembre.

L'incontro si aprirà con i saluti delle autorità, quindi la relazione del presidente Silvano Pascolo, la consegna di riconoscimenti alle imprese e in chiusura la presentazione del libro “La freccia nera” di Gigi Di Meo.

«L'artigianato è sempre stato uno dei protagonisti della crescita economica e sociale di questo Paese. E' stato fucina di invenzioni, scoperte, creazioni.

E' sinonimo di eleganza, stile, praticità, utilità, bellezza.

E' stato generatore di talenti e di ricchezza.

E' stata una scuola per generazioni e generazioni di persone che qui hanno trovato il luogo, e il modo, di esercitare il proprio saper fare, le proprie conoscenze, la propria passione – ricorda il presidente di Confartigianato Pordenone, Silvano Pascolo, nel presentare l'Assemblea –.

In questi anni di profondi mutamenti l'artigianato, pur innovando, continua ad essere fedele a se stesso e a garantire, a chi lo sceglie, le stesse cose del passato.

Anche se, spesso, con più fatica.

I valori di ieri sono gli stessi di oggi. Ma ce li ricordiamo? Non sempre.

Per questo Confartigianato Pordenone sta lavorando ad un progetto che ha, tra i tanti scopi, quello di ricordarli quei valori, ma anche quello di aiutare a scoprirli per chi non li conosce e sta iniziando a progettare il proprio futuro».

«Accanto a questo, le battaglie di sempre per far comprendere ai decisori, a chi deve legiferare, pianificare, definire le strategie di crescita per questo Paese e per questa Regione, quanto l'artigianato e le Pmi siano fondamentali. Per l'economia, per il welfare, per l'occupazione... Per i primati che possiedono in qualità di produttori e ambasciatori del migliore made in Italy, il “brand” più imitato al mondo» ricorda Pascolo. «Un brand che va difeso, strenuamente, perchè è non solo ricchezza, ma anche cultura, tradizione, storia, valori...» Ci sono tante questioni aperte che richiedono risposte tanto più urgenti quanto semplici e indispensabili per risalire la china dopo il crollo dell'economia.

«“Ripresina”, così viene chiamata la fase che stiamo attraversando, caratterizzata da timidi segnali di crescita e successive fasi di rallentamento. Caratteristiche che dicono molto su quanto lontano siamo ancora dal punto in cui era iniziata la discesa.

Una ripresina che va sostenuta, se l'obiettivo condiviso e ritornare sui livelli pre-crisi.

Una ripresina che richiede uno sforzo corale che passa attraverso i nodi di sempre: un fisco più equo, norme più semplici, burocrazia ai minimi... E' una scommessa, e noi ci crediamo.

Ma non possiamo essere i soli a farlo






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