Gli incentivi alle imprese non saranno più gestiti attraverso bandi, ma saranno automatici.
Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, intervenendo al Summer School 2016 di Confartigianato, spiegando che “servono una neutralità sulle dimensioni d’ impresa e l’ automatismo: lo faremo in manovra”.
A giudizio di Calenda “gli incentivi non vanno fatti a bando per tre motivi: é ridicolo che tre o quattro dipendenti del ministero decidano le priorità del Paese e nel 90% delle volte la direzione é sbagliata; i bandi sono spesso surreali; il tempo di realizzazione é di almeno due anni.
Tutto ciò, quindi, spesso si trasforma in un incentivo alle grandi imprese”. Per questo, ha ripetuto il ministro, nella prossima legge di bilancio si punterà su “internazionalizzazione e innovazione attraverso automatismi, in particolare di natura fiscale”.
L’ obiettivo, infatti, é smuovere la leva degli investimenti privati che, ha concluso Calenda, “sono più efficienti anche dal punto di vista della tempistica”.
Insomma, il governo “concentrerà tutte le fonti su strumenti automatici, che diano un ritorno misurabile e che funzionano anche per le Pmi”.
“E' una notizia che accogliamo con piacere – è il commento del presidente di Confartigianato Pordenone, Silvano Pascolo – e per molte ragioni.
La prima è la totale condivisione delle considerazioni del ministro, e poi per il taglio drastico dei tempi per consentire alle imprese, soprattutto micro e piccole, di avere le risorse che servono quando servono, e non dopo mesi, se non anni. Finalmente – conclude Pascolo – pare che il governo abbia compreso che è il settore privato che può far ripartire l'economia, e se incentivato, questo accade veloce
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