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ANCHE L'ARTIGIANATO NEL PIANO INDUSTRIA 4.0 DEL GOVERNO

Innovazione, ricerca, competenze e tecnologie digitali, ma anche tradizioni e specificità territoriali made in Italy.

E valorizzazione dell’artigianato e delle piccole imprese. Sono le parole-chiave del Piano nazionale Industria 4.0 che il Governo ha presentato il 21 settembre. Obiettivo: rivoluzionare e rilanciare il sistema produttivo italiano con una dotazione di 23 miliardi di euro in 4 anni, di cui 13 miliardi di incentivi fiscali e 10 di investimenti. Industria 4.0 ribalta i vecchi schemi di politica economica e contiene grandi novità sollecitate da Confartigianato. Il Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda le aveva svelate in anteprima, il 6 settembre, alla Summer School di Confartigianato, quando aveva annunciato “niente più bandi, ma incentivi fiscali automatici e orizzontali”. Una modalità chiesta dalla Confederazione perché apre le porte a tutte le imprese, senza distinzioni di taglie dimensionali.

A vigilare sull’attuazione del Piano sarà una Cabina di Regia, che si è insediata il 21 settembre, e nella quale siedono i rappresentanti di Confartigianato e di Rete Imprese Italia. «Questo piano – aveva spiegato l'on. Lorenzo Basso, componente della Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati e relatore di ‘Industria 4.0’ in un incontro con Confartigianato - è focalizzato sulle competenze e sulle piccole e medie imprese. Per la prima volta non c’è quel mantra della crescita dimensionale che tanto spesso abbiamo sentito in passato. Invece, consideriamo un valore aggiunto la piccola e media impresa, la sua flessibilità e la sua capacità di personalizzare i prodotti. Vogliamo introdurre innovazioni e competenze, ma non vogliamo più obbligare i piccoli a diventare grandi, proprio perché nella flessibilità e nella personalizzazione delle piccole e medie imprese c’è la chiave di volta del piano Industria 4.0». «Finalmente – è il commento del presidente di Confartigianato Pordenone, Silvano Pascolo - un piano per innovare la manifattura italiana che fa leva sulla qualità e non sulla dimensione delle aziende. Il Governo ha recepito le nostre sollecitazioni e ha puntato sulla qualità, sulle competenze, sulle specializzazioni territoriali come fattori competitivi sul mercato globale, indipendentemente dalla taglia aziendale che le realizza”. Pascolo apprezza, in particolare, la decisione del Governo di puntare su incentivi fiscali automatici e accessibili e tutte le tipologie d’impresa, anziché sui bandi che hanno sempre finito per tagliar fuori le piccole imprese. «La strada – sottolinea Pascolo – è quella giusta. Confartigianato è pronta a percorrerla e a fare la propria parte in un’azione coordinata tra pubblico e privato per ridare competitività alla nostra manifattura, eccellenza europea e mondiale». Ora la parola passa al Parlamento che dovrà dire la sua per l’esecuzione del Piano.






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