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MECCATRONICA, LA LEGGE DI BILANCIO PROROGA DI 5 ANNI IL TERMINE PER LA REGOLARIZZAZIONE DELLE IMPRESE PASCOLO: “PER I RITARDATARI BASTAVA UN ANNO, COSI' SA DA PRESA IN GIRO PER CHI SI E' DATO DA FARE PER METTERSI IN REGOLA”

L’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2018 porta una importante novità per il mondo dell’autoriparazione: la proroga di 5 anni del termine del 5 gennaio 2018 per l’adeguamento dei requisiti richiesti per l’esercizio dell’attività di meccatronica.

«Dal punto di vista degli artigiani – dichiara il presidente di Confatigianato Pordenone, Silvano Pascolo - siamo combattuti nell'esprimere la nostra posizione rispetto ad una proroga che, a nostro avviso, si giustificava solo con un margine di tempo più ragionevole (ad esempio un anno)».

«Andava, infatti considerato che il differimento dei termini avrebbe dovuto servire per quei “soliti ritardatari”, per i quali il problema era legato più al rispetto della scadenza del 4 gennaio 2018, che all’effettiva dimostrazione del possesso dei requisiti professionali di “meccatronico”, previsti dalla norma.

I 5 anni stabiliti rappresentano invece – prosegue Pascolo -, una vera e propria presa in giro per quelle aziende che si sono adeguate per tempo. 5 anni che consentono ora di proseguire le “vecchie attività” di “meccanica motoristica” ed “elettrauto” almeno fino al 2023, rimandando in maniera ingiustificata lo scopo che si prefiggeva la norma: il superamento della divisione elettrauto-meccanico motorista, ormai anacronistica rispetto all’attuale tecnologia presente nelle auto».

Una decisione che stride fortemente, soprattutto, rispetto all'attuale fase storica del sistema automotive mondiale che, dopo una relativa fase di staticità tecnologica, sembra ormai aver intrapreso con decisione la strada delle vere innovazioni nella progettazione e nella costruzione di autovetture”. «Le attività di informazione, consulenza, formazione, organizzate dalle nostre strutture associative i sono dimostrate efficienti ed hanno consentito alle imprese interessate un’agevole attività di regolarizzazione» aggiunge Pascolo..

La legge, comunque, va letta con attenzione perché riguarda anche un tema importante come quello dell'acquisizione dei requisiti professionali mancanti per le aziende già iscritte al Registro delle imprese o all'Albo Artigiani al momento di entrata in vigore della legge 224/2012.

Viene infatti tolto, per i responsabili tecnici che volessero acquisire i requisiti professionali per una delle attività mancanti previste dalla legge, l'obbligo di dimostrare un anno di esperienza lavorativa all'interno di impresa del settore dopo la frequenza di un corso di formazione riconosciuto attraverso gli standard formativi regionali. Di conseguenza, il responsabile tecnico, ad esempio, oggi abilitato quale meccatronico, potrà decidere di acquisire la qualifica di carrozziere con il solo corso regionale senza dover per forza fare un anno di esperienza di lavoro in tal senso. «Questo -conclude Pascolo - rappresenta, a nostro avviso una buona soluzione per evitare, ai responsabili tecnici già operativi da tempo ed in piena attività, un'inutile quanto dispersiva esperienza lavorativa. Inoltre tale soluzione consente la regolarizzazione di una attività trasversale come è quella di gommista. Più in generale, in questa maniera viene consentito, anche per gli autoriparatori artigiani, la creazione di centri globali di assistenza auto con tutti i servizi necessari. Va evidenziato, infine, che la legge non va assolutamente a toccare i requisiti richiesti per l’esercizio dell’attività di autoriparazione che restano, pertanto, imprescindibili e che sono il vero cardine e la garanzia della qualificazione professionale delle imprese di autoriparazione».






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