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“PIU' PICCOLE E MEDIE IMPRESE , MOTORE ECONOMICO DEL FVG E DEL PAESE"

“PIU' PICCOLE E MEDIE IMPRESE , MOTORE ECONOMICO D

E’ la richiesta del presidente di Confartigianato Pordenone, Silvano Pascolo, alla politica, rilanciata nel corso dell’assemblea dei delegati svoltasi a Sesto al Reghena  Bini, assessore alle Attività produttive Fvg:

“Lavoro e impresa hanno un ruolo primario nel rilancio del territorio”

«La fatturazione elettronica è, quasi, una realtà per tutti. Ma non una semplice, né economica, né agevole, realtà.

E’ chiaro l’obiettivo dello Stato, che grazie alla capillare tracciabilità delle operazioni, punta a recuperare i miliardi di Iva evasa ogni anno.

Una piaga europea, e non solo italiana, anche se il 23% del totale evasione Iva in Europa viene generato nella penisola.

Il punto è, ancora una volta, che si grava il mondo delle imprese oneste di ulteriori oneri e adempimenti nel tentativo di colpire quelle che oneste non sono. Come l’obiettivo possa essere raggiunto, resta un mistero, visto che chi non emetteva fattura ieri non lo farà neanche domani».

Così Silvano Pascolo, presidente di Confartigianato Pordenone, ha introdotto il tema al centro dell'assemblea dei delegati, riunitasi a Sesto al Reghena, che ha affrontato anche «i costi e gli adempimenti a cui devono sottostare gli imprenditori, in particolare titolari di micro e piccole imprese, che devono acquistare un Pc anche se alla loro attività non serve, penso agli acconciatori, agli artigiani della ceramica, ai calzolai… e impegnarsi nell’apprendere programmi e procedure. Per non parlare del tempo richiesto dall’operazione, ad esempio identificare il cliente con nome, cognome, codice fiscale…».

«La nostra proposta, la stessa da sempre, è quella invece di alleggerire il carico fiscale, di cancellare gabelle insostenibili e burocrazia asfissiante, in favore di un fisco più equo» ha aggiunto Pascolo, che ha auspicato «un cambiamento di passo che ponga fine all’idea che il mondo dell’impresa è composto solo da nemici, quando la realtà è che sono le imprese a generare ricchezza e posti di lavoro».

Pascolo, nell'annunciare la decisione del abbandono della via legale intrapresa per difendere la Camera di commercio di Pordenone, alla luce di accordi che – nel volgere di tempi definiti porteranno alla nascita della Cciaa unica regionale – si è soffermato sul ruolo della Regione e degli strumenti operativi, dal Frie al Fondo di rotazione, che hanno consentito alle imprese artigiane di avere sostegno e di fare investimenti, ha auspicato che l'amministrazione del Fvg mantenga forte l'attenzione al mondo delle imprese, senza le quali non c'è sviluppo ne occupazione.

Un appello raccolto dall'esponente della giunta. «Quello dell'artigianato - ha detto infatti l’assessore alle Attività produttive del Fvg Sergio Emilio Bini – è un settore al quale la Regione è stata molto vicina, destinando, attraverso le diverse linee di finanziamento, uno stanziamento complessivo di 5 milioni di euro». Bini ha ribadito inoltre il ruolo primario del lavoro e dell'impresa per il rilancio del territorio regionale e dell'intero paese.

«Purtroppo l'Italia - ha rimarcato l'assessore - non è un paese friendly per le imprese, in quanto penalizzato in primo luogo da una burocrazia invasiva e da una pressione fiscale arrivata a livelli record. Proprio per questi motivi il primo obiettivo della politica – ha concluso Bini - deve essere quello di rimettere al centro dell'azione amministrativa e progettuale le attività produttive, perché non possono esserci benessere e crescita senza lavoro e impresa». «Lavoriamo assieme – ancora Bini – per ridare la massima dignità a un territorio come il pordenonese, che è ricco di diversità, di imprese e di cultura imprenditoriale».

Bini ha ricordato la rilevanza del settore dell'arte dei mestieri, del quale fa parte il 30 per cento delle imprese operanti nel Friuli Venezia Giulia. Anche a livello nazionale, ha aggiunto, l'artigianato rappresenta una delle strutture portanti dell'economia del Paese. Bini si è detto onorato di poter rappresentare la Regione a un'assemblea, come quella di Confartigianato Pordenone, che come ogni anno è molto partecipata e costituisce la sintesi di una componente della nostra comunità che è animata dal desiderio di fare, di imprendere, di costruire un percorso per lo sviluppo e il futuro della propria famiglia e della nostra realtà. L'essenza di imprenditori che non hanno difficoltà o paura di sporcarsi le mani per la riuscita del proprio lavoro, per far crescere e consolidare la loro attività.

E lo fanno, ha detto l'assessore, in un Paese nel quale la pressione fiscale è forte, nel quale le spese per il funzionamento dell'azienda sono elevate e nel quale, la burocrazia spesso riesce a scoraggiare l'imprenditorialità, a smantellare l'impulso del fare.

Come ha anticipato Bini, la Regione intende intervenire a sostegno degli imprenditori, in particolare di quelli artigiani. L'assessore ha infatti sostenuto che per agevolare le imprese occorre partire dalla situazione esistente, anche utilizzando gli strumenti predisposti nella precedente legislatura. Per esempio, la legge Rilancimpresa secondo Bini potrà consentire di sostenere la tenuta e la crescita delle aziende artigiane; ne dovranno però essere snelliti gli strumenti di accesso, con l'obiettivo di facilitare il ricorso degli artigiani a questo strumento utile e importante per la crescita del tessuto economico-produttivo. Infine, la Regione, secondo Bini, potrà anche intervenire riducendo la pressione fiscale, agendo sull'Irap, e favorendo la sburocratizzazione, per togliere un freno allo sviluppo. All’assemblea sono intervenuti anche l’on Luca Sut, componente della commissione Attività produttive della Camera, e Andrea Trevisani, responsabile delle politiche fiscali di Confartigianato nazionale.

L'assemblea si è conclusa con la consegna di riconoscimenti ad alcune aziende artigiane del territorio.






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