11 luglio 2019/da Mario Guerriero (BIBLUS.ACCA.IT)
Dal 9 luglio 2019 la Prassi di riferimento UNI DPR 13/2019 sostituisce la PDR 13/2015 ed il Protocollo Edifici Non Residenziali; le vecchie prassi/protocolli quindi non sono più valide per progetti che iniziano il loro iter dopo tale data.
La nuova UNI, in pratica, traduce in prassi il protocollo ITACA; infatti essa nasce dalla collaborazione tra UNI (ente italiano di normazione) e ITACA (istituto per l’innovazione e la trasparenza negli appalti e compatibilità ambientale).
La Prassi è suddivisa in tre parti:
• UNI/PdR 13.0:2019 – Sostenibilità ambientale nelle costruzioni – Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità – Inquadramento generale e principi metodologici
• UNI/PdR 13.1:2019 – Sostenibilità ambientale nelle costruzioni – Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità – Edifici residenziali
• UNI/PdR 13.2:2019 – Sostenibilità ambientale nelle costruzioni – Strumenti operativi per la valutazione della sostenibilità – Edifici non residenziali
UNI PDR 13/2019
La parte 0
Il documento illustra l’inquadramento generale ed i principi metodologici e procedurali che sottendono al sistema di analisi multicriteri per la valutazione della sostenibilità ambientale degli edifici, ai fini della loro classificazione attraverso l’attribuzione di un punteggio di prestazione.
La parte 1 e 2
I documenti specificano i criteri sui quali si fondano i sistemi di analisi multicriteri per la valutazione della sostenibilità ambientale rispettivamente degli edifici residenziali, e non, ai fini della loro classificazione attraverso l’attribuzione di un punteggio di prestazione. Oggetto di ogni valutazione è un singolo edificio e la sua area esterna di pertinenza. I documenti si applicano ai fini del calcolo del punteggio di prestazione di edifici, di nuova costruzione o oggetto di ristrutturazioni importanti che coinvolgano non la singola unità immobiliare, ma l’intero edificio.
Il protocollo ITACA
Il Protocollo ITACA, nelle sue diverse declinazioni, è uno strumento di valutazione del livello di sostenibilità energetica e ambientale degli edifici. Tra i più diffusi sistemi di valutazione, il protocollo permette di verificare le prestazioni di un edificio in riferimento non solo ai consumi e all’efficienza energetica, ma prendendo anche in considerazione il suo impatto sull’ambiente e sulla salute dell’uomo, favorendo così la realizzazione di edifici sempre più innovativi, a energia zero, a ridotti consumi di acqua, nonché materiali che nella loro produzione comportino bassi consumi energetici e nello stesso tempo garantiscano un elevato comfort.
Il protocollo garantisce inoltre l’oggettività della valutazione attraverso l’impiego di indicatori e metodi di verifica conformi alle norme tecniche e leggi nazionali di riferimento. Il protocollo ha diverse finalità in relazione al suo differente uso: è uno strumento a supporto della progettazione per i professionisti, di controllo e indirizzo per la pubblica amministrazione, di supporto alla scelta per il consumatore, di valorizzazione di un investimento per gli operatori finanziari.
I principi su cui si basa lo strumento sono:
- l’individuazione di criteri, ossia i temi ambientali che permettono di misurare le varie prestazioni ambientali dell’edificio posto in esame
- la definizione di prestazioni di riferimento (benchmark) con cui confrontare quelle dell’edificio ai fini dell’attribuzione di un punteggio corrispondente al rapporto della prestazione con il benchmark
- la “pesatura” dei criteri che ne determinano la maggiore e minore importanza
- il punteggio finale sintetico che definisce il grado di miglioramento dell’insieme delle prestazioni rispetto al livello standard.
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