La preoccupazione per il futuro è grande, «ma siamo certi che ognuno farà la propria parte, magari prendendo esempio da voi che tanto avete dato al lavoro e all’impresa, che avete un passato di sacrifici e dedizione e che credo possiate dare utili consigli dall’alto della vostra esperienza». Così Renzo Mazzer, assessore comunale di Pordenone, ha iniziato il suo intervento di saluto, anche a nome del sindaco Bolzonello, alla cerimonia per i 10 anni dell’Anap svoltasi a Palazzo Mantica. Lo ha seguito Eligio Grizzo, in rappresentanza della Provincia e del presidente Siriani, che ha aggiunto: «ho sempre ammirato le capacità della vostra associazione e la volontà di perseguire una meta. Gli artigiani sono coloro che, con le proprie mane, hanno costruito la nostra economia», ottenendo pochi riconoscimenti dalla società civile, in verità. Ma «la politica vede in voi l’esperienza e la possibilità che il futuro possa essere compartecipe con persone che sano dare anche delle idee su come costruire il proprio futuro». La cerimonia è quindi proseguita con la relazione del presidente dell’Anap provinciale Pier Luigi Pasut, che ha ricordato i “numeri” dell’associazione, i mille soci iscritti a fine settembre, le attività che l’Anap svolge a favore degli associati, rimarcando come «è necessario fare sindacato, altrimenti non ci si può lamentare che le istituzioni non ci ascoltano». «E’ difficile limitarsi ai saluti – è stato l’esordio del presidente di Confartigianato Pordenone, Silvano pascolo – per il momento in cui festeggiamo questo decimo compleanno. Il futuro che ci attende richiederà sacrifici, ma gli artigiani sono abituati». Altri invece no, «c’è un’Italia che difende i privilegi e a cui chiediamo di fare non uno ma 10 passi indietro. Non è consentito che ci sia un’Italia che, in questo momento, sta a guardare. La politica deve cambiare marcia, lo dicevamo ieri quando la crisi non c’era, a maggior ragione lo ripetiamo oggi che una crisi finanziaria si è abbattuta su una crisi economica di cui siamo vittime». Ha approfittato dell’occasione il presidente Pascolo per rilanciare la necessità di rivedere le regole del lavoro: «bisogna avere il coraggio di riscriverle, abrogando l’articolo 18 e costituendo quella rete di ammortizzatori sociali che oggi manca. Bisogna essere pragmatici: le imprese tendono a rimanere al di sotto della soglia dei 15 addetti, pur non utilizzando la “libertà” di licenziare, visto che nell’artigianato il lavoratore è un patrimonio dell’azienda». Pascolo ha quindi invitato le istituzioni a sostenere gli investimenti «perché in una fase di rallentamento del mercato le aziende possono approfittare per reinventarsi», e ad alleggerire la burocrazia accorciando i tempi: «per le istituzioni 2 mesi non sono nulla, per un’azienda non sono accettabili». Silvio Pagani ha quindi portato i saluti del presidente nazionale Ciccarelli, e la mattinata si è conclusa con la consegna degli attestati di fedeltà all’associazione a tutti gli artigiani iscritti all’Anap da 10 anni, ovvero dalla sua fondazione. La giornata si è conclusa in grande allegria con il pranzo sociale.
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