«Di questi tempi siamo abituati a tutto, e soprattutto al nuovo. Che però deve poggiare sul vecchio. Altrimenti non c’è continuità, non c’è memoria, non v’è cultura. Ma semmai solo istruzione. (…) A nessuno deve sfuggire la testimonianza di un artigiano, di una famiglia di artigiani, di una storia di artigiani che hanno insegnato il mestiere a tanti altri che poi sono andati per le vie del mondo e hanno creato altre situazioni imprenditoriali». Così Maurizio Lucchetta aveva scritto nella presentazione di un libro che raccontava i primi 70 anni della Falegnameria Pellegrini. E in fondo oggi, dieci anni più tardi, non c’è molto da aggiungere, se non – ancora una volta – il “grazie” per una testimonianza di impegno artigiano che resiste da 80 anni, sempre nuova, sempre diversa, eppure sempre uguale a se stessa come del resto è l’artigianato. C’è voluto coraggio, forza, determinazione per affrontare 8 decenni di sfide sempre più ardue ed essere ancora qui, oggi, a dimostrare che un mix di abilità, saper fare, coraggio, capacità e, non ultimi, i forti legami familiari, è assolutamente vincente. Tanta acqua è passata sotto i ponti da quando Vittorio Pellegrini, classe 1901, sotto il portico di casa iniziò l’attività di falegname dimostrando la validità di un antico adagio: “Una buona botte di vino tutti la trovano”. E oggi la Falegnameria Pellegrini è nelle salde mani di figli e nipoti che continuano ad amare e a far crescere questa attività.
|