«Un territorio ad alta intensità imprenditoriale, soprattutto artigiana. In provincia di Pordenone, nonostante la crisi, il nostro comparto rappresenta oltre il 30% delle imprese; nonostante la crisi nel 2010 sono nate 549 nuove aziende, quasi 2 al giorno. Nonostante la crisi l’artigianato dà lavoro, in questo territorio, a circa 24 mila persone. Nel Friuli occidentale ogni 100 abitanti ci sono 2,5 imprese artigiane; ogni 100 famiglie, 6,1 hanno un’azienda artigiana».
Introduce così il presidente di Confartigianato Pordenone, Silvano Pascolo, il “quadro” economico e sociale dell’artigianato in provincia di Pordenone, contesto dal quale il presidente parte per anticipare alcuni dei contenuti della Giornata dell’artigianato, il convegno che l’associazione di categoria terrà il 10 settembre, dalle 15, nella sala congressi della Fiera di Pordenone, con il sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia e Camera di commercio, nell’ambito della Campionaria e del Salone dell’artigianato.
«Se i numeri possono dire qualcosa – prosegue Pascolo -, crediamo che questi numeri giustifichino la giusta rivendicazione che da sempre, come associazione di categoria, rivolgiamo alle istituzioni e alla classe politica: attenzione per l’artigianato. In anni difficili per l’economia, nazionale e non solo, questo comparto ha compiuto quotidianamente quelli che potremmo definire “piccoli miracoli”, dispiegando impegno, sacrificio, investimenti per salvaguardare l’impresa, che è il vero valore sociale delle nostre comunità. E’ l’impresa che genera sviluppo e quindi occupazione, e quindi gettito da reinvestire nel welfare.
Salvaguardare le imprese significa difendere il motore pulsante del nostro sistema sociale. Crediamo sia giunto il momento di operare con più decisione in questa azione di difesa, diventando consapevoli del valore e dell’importanza del sistema economico di questo Paese». «Per questo motivo – avanza il presidente -, pur consapevoli della serietà della situazione economica nazionale, europea e mondiale, avremmo ritenuto opportuno che il Governo approvasse una manovra intesa ad affrontare con maggiore coraggio i nodi strutturali della nostra economia. Il timore è che, di fronte a ostacoli che si sovrappongono, ad una pressione fiscale ancora troppo elevata, ad un sistema burocratico che troppo poco concede alla semplificazione, ai tanti gap competitivi che le imprese devono quotidianamente affrontare, il tentativo di gettare la spugna diventi troppo forte per potervi resistere. Preferendo, piuttosto, il desistere».
«Il futuro prossimo è difficile da delineare – riconosce Pascolo -, ma una cosa è certa: sarà ancora ricco di sfide, sempre più ardue, sempre più impegnative. E le imprese hanno bisogno di essere attrezzate per poter competere, liberandosi della zavorra che rappresenta un inaccettabile freno. Alla politica, ancora una volta, l’artigianato chiede un atto di coraggio e la volontà di dare sostanza a iniziative forti sul fronte della spesa pubblica, dei costi della politica, della burocrazia. In questa sfida, infatti, occorre camminare insieme se davvero si intende progettare il futuro, e non limitarsi a subirlo».
«La situazione economica è grave e va affrontata con la massima determinazione – è l’invito di Pascolo -. Serve subito un programma concreto per rilanciare la crescita, e che deve essere sostenuto dalle forze politiche e sociali con responsabilità e condivisione». «Non è possibile chiedere sacrifici alle famiglie e alle imprese italiane – considera Pascolo - senza contemporaneamente procedere a tagli effettivi e davvero credibili ai costi della politica. Le soluzioni individuate rischiano di essere poco incisive e con effetti troppo diluiti nel tempo».
Nel decreto del Governo «l’aumento del prelievo è troppo elevato rispetto alle riduzioni di spesa». Quanto alla manovra sull’Iva «potrebbe mettere in sofferenza i consumi, aprire la strada a fenomeni inflattivi e deprimere ancora di più la crescita».
Infine Pascolo critica l’intervento sugli studi di settore perché «non rispetta il modello di condivisione con le categorie economiche interessate che è alla base della costruzione e della revisione degli studi».
Artigianato tra crisi e ripresa. Le conseguenze delle nuove sfide
65^ Giornata dell’Artigianato
10 settembre 2011 – ore 15,00
Fiera di Pordenone – Sala Convegni
Programma
Ore 16 - Prima parte
Introduzione: Saluti delle autorità
Interventi: Silvano Pascolo - Presidente Confartigianato Imprese Pordenone
Gianluca Toschi - Responsabile Area Economica Fondazione NordEst
Giusebbe Sbalchiero - Presidente Confartigianato Veneto
Conclusioni: Renzo Tondo - Presidente Regione Friuli Venezia Giulia
Coordinatore: Gianfranco Trebbi - Segretario Confartigianato Pordenone
Seconda Parte
Riconoscimenti: Confartigianato Pordenone festeggia il 40° compleanno delle aziende
Consegna del Premio Maurizio Lucchetta 2011
|